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Intervistiamo i CALCIATORI BRUTTI, da oggi a QUELLI CHE IL CALCIO

CALCIATORI BRUTTI: IL CALCIO IRRIVERENTE VOLA SUL WEB e in TV

Cosa succede se durante una partita di calcio su uno dei tanti campi di provincia due ragazzi torinesi si ritrovano infortunati e costretti a stare lontani dal pallone? Nel 2012, quando Daniele ed Enrico hanno dovuto rinunciare a tacchetti e vita da spogliatoio, non si sono persi d’animo e hanno aperto una pagina Facebook. Il nome? Calciatori Brutti.

Ai due fondatori si è aggiunto Samuele. Veronese, circa un anno e mezzo dopo la creazione della pagina inizia a dare una mano per portare avanti il progetto diventando a tutti gli effetti il terzo Calciatore Brutto.

Come nasce l’idea di Calciatori Brutti?

Calciatori Brutti nasce a seguito di due infortuni. Abbiamo aperto una pagina Facebook che avrebbe dovuto raccontare quanto accadeva all’interno del nostro gruppo ma alla fine la situazione è sfuggita di mano. Oggi abbiamo più di un milione e mezzo di persone che ci seguono. La scelta del nome? Casuale. Un modo di dare voce al lato del calcio più irriverente e comune.

In cosa consiste l’ignoranza di cui vi fate portavoce?

Ignoranza è prendere il mondo del calcio con leggerezza, non è mai comicità cattiva. Sicuramente è irriverente ma mai offensiva.

 Come siete giunti al mondo televisivo?

Dopo i primi anni siamo stati contattati da Massimo Venier, ex regista di Quelli che il calcio. Ci ha proposto di partecipare al programma e ovviamente è stato un sì.

Social network e TV sono due mondi molto diversi che cercano ci completarsi. C’è una volontà della televisione di far riavvicinare il pubblico più giovane al piccolo schermo, e questo è possibile attraverso internet, che è il punto di riferimento dei ragazzi di oggi.

Noi nasciamo sul web e abbiamo un determinato tipo di linguaggio, stiamo cercando di inserirci in TV senza snaturarci.

La macchinata ignorante per la vittoria del Leicester di Ranieri è stata un’iniziativa con la quale lo scorso anno avete radunato i vostri fan in giro per l’Italia. Avete in mente qualche altro evento per incontrare direttamente chi vi segue sui social?

Abbiamo un grande evento appena lanciato, I Giochi del Calcio di Strada. Un torneo in 6 tappe tra giugno e luglio dove gli atleti si sfideranno in tutte quelle discipline collaterali al mondo del calcio, la maggior parte delle quali in piazza.

 Anche voi come molte webstar vi siete lanciati nell’editoria. Cosa raccontate nel vostro libro?

Abbiamo cercato di differenziarci esplorando una realtà che sapevamo avrebbe appassionato chi ci segue. Non le nostre vite bensì un mondo vissuto da tutti ma poco trattato dai media, quello del calcio di provincia. Diciotto storie, alcune vere e altre inventate, che hanno portato a una ristampa dopo appena tre mesi.

Avete mai preso in giro qualcuno che si è risentito?

Abbiamo avuti piccoli diverbi per incomprensioni nati e finiti con una battuta. In compenso abbiamo un bel rapporto con Quagliarella, Ranocchia, Gabbiadini, Murgia, Petagna e Papu Gomez.

 Oltre a portare avanti Calciatori Brutti, cosa vorreste ‘fare da grandi’?

I Calciatori Brutti! Abbiamo un mondo davanti da esplorare e una community affezionata, due buone basi per continuare.

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