Festival di Sanremo: i super ospiti salvano la terza serata. Lo Stato Sociale stacca gli altri
Finalmente Claudio Baglioni indovina l’inizio della serata con il brano Via, che elettrizza l’Ariston!!
Sembra distante il giorno della prima serata. Un Claudio a proprio agio che regala momenti ilari e leggeri con la straordinaria Virginia Raffaele. I super ospiti piacciono a tutti. I Negramaro hanno emozionato e caricato il pubblico e finalmente i duetti che in queste sere ci hanno tanto turbato, rendono il giusto merito a Poster, canzone caposaldo della discografia dell’artista romano. Tocca a James Taylor in duetto con Giorgia con il brano You’ve got a friend, incantare e regalare magia al pubblico. Vince facile anche Gino Paoli, che l’Italia ama per tante canzoni come “Una lunga storia d’amore” che questa sera dona al teatro con il suo animo intimo e garbato.
Come ieri sera, la gara canora inizia con le Nuove Proposte. Mudimbi con Il mago presenta una canzone carina ma suona già sentita e risulta un po’ banale. Eva propone Cosa ti salverà, niente di particolarmente convincente. Ultimo canta Il ballo delle incertezze, che è un brano che tocca una tema sociale, delicato e fragile. Chiude la sezione Nuove Proposte Leonardo Monteiro con Bianca. La giuria demoscopica premia Mudimbi ma la programmazione radiofonica indica Ultimo come il più gradito, con oltre 40 radio che lo programmano, secondo il sistema di rilevazione Earone.
Apre la terza serata dei big Giovanni Caccamo. La canzone Eterno ha un bel respiro melodico italiano ma davvero si fa fatica ad empatizzare con l’artista che se non altro questa sera non stona.
Ha gia vinto Una vita in vacanza de Lo Stato Sociale. La sala stampa balla, l’Ariston balla e tutti cantano un liberatorio “Ma tutta la banda che suona e che canta/Per un mondo diverso/Libertà e tempo perso/E nessuno che rompe i coglioni”! E’ l’unica canzone di questa 68esima edizione con la parolaccia e forse piace un po’ anche perché rende l’idea!
Passame er sale di Luca Barbarossa inizia anche a piacere ma resta comunque un pezzo anacronistico, troppo distante dal mercato musicale attuale.
Enzo Avitabile e Beppe Servillo, invece, riescono a convincere non solo perché il testo è di facile presa emotiva ma anche per la costruzione musicale del pezzo, con una ricerca dei suoni che rende il brano originale, vitale, essenziale. Aiuta Servillo, con la sua voce calda e avvolgente.
La leggenda di Cristalda e Pizzomunno è la chanson che Gazzè regala a questo Festival. Affascina ogni volta, fino a rendere il suo difetto di pronuncia, il sigmatismo, quasi parte integrante dell’arrangiamento musicale.
Roby Facchinetti e Riccardo Fogli con i Segreti del Tempo fanno davvero fatica a portare a termine una canzone che trascinano fino all’ultima nota con evidente sforzo. Lode e rispetto alla loro carriera ma bisogna sapere quando è il momento di fermarsi.
La canzone di Ermal Meta e Fabrizio Moro ha sollevato un gran polverone diventando la protagonista del Festival. Resta una bella canzone e loro sono ancora favoriti ma il primo posto nell’airplay radiofonica e il primo posto della classifica di vendita iTunes sono davvero gradimento o frutto della bagarre mediatica sollevata?
Sale sul palco Noemi con Non smettere mai di cercarmi. Ad un’artista così brava e performante sarebbe bello dare un capolavoro, non una semplice canzone.
La vera quota giovane del Festival sono i The Kolors, gli unici che forse potranno far sapere ai teenagers che in Rai c’è ancora la gara canora più famosa del mondo. Programmatissimi dalle radio, la ascolteremo a lungo, podio sì podio no.
Chiude la serata Mario Biondi con Rivederti. Continua a convincere poco e ad oggi è il meno programmato dalle radio italiane.
ISCRIVITI alle NewsLetter per non perdere le nostre novità e iniziative!
[mailpoet_form id=”2″]