Flash mob organizzato dalla Caritas all’ombra del Pirellone per l’accoglienza dello straniero
Una scimmia vera che scende da un albero vero non è una notizia ma un fatto.
Un essere umano travestito da scimmia che scende da un albero di cento piani è invece chiaramente una notizia.
Questa mattina due climber si sono calati dalla cima del Grattacielo Pirelli di Milano, simbolo storico della politica lombarda, mentre nella piazza sottostante un esercito di scimmie ballava ritmi tribali.
L’iniziativa, promossa nell’ambito di “Share the journey”, la campagna di Caritas Internationalis a favore dell’accoglienza e la cultura, ha convinto i milanesi a ricalcolare la distanza che passa fra la scimmia e l’essere umano.
Be Human, siate umani! Questo il motto di Caritas Ambrosiana, che all’interno di un flashmob organizzato proprio all’ombra del Pirellone (un’ombra cortissima nel sole milanese di giugno a mezzogiorno) ha voluto testimoniare il valore dell’umanità, intesa come sentire comune, come una tensione verso la commistione di razze e di tradizioni.
Ad attendere l’arrivo al suolo dei climber c’erano, oltre naturalmente a un capannello di passanti incuriositi dall’assembramento e dalla selva di telecamere puntate sull’evento, l’Assessore ai servizi sociali del Comune di Milano Majorino, Luciano Gualzetti, Direttore di Caritas Ambrosiana e Monsignor Luca Bressan, Vicario Episcolare per la Cultura la Carità la Missione e l’Azione Sociale.
Insieme, hanno evidenziato una narrazione dai toni fin troppo allarmistici a riguardo del fenomeno immigratorio e hanno suggerito un punto di vista diverso sul peso dello straniero nei confronti del territorio.
Gualzetti in particolare, a riguardo della questione immigrati e del flashmob di Caritas aggiunge “Sotto al grattacielo Pirelli invitiamo i cittadini a considerare l’incontro con lo straniero in modo diverso. Un modo più aderente alla realtà quotidiana che tutti noi viviamo, ma che perdiamo di vista sopraffatti da una rappresentazione a senso unico. Tutti insieme dobbiamo ricostruire un nuovo senso comune. Non partendo dalla paura, che è sempre una cattiva consigliera, ma dal coraggio del nostro patrimonio di valori che è la nostra più autentica identità”.
Il motto dell’evento era “Be Human”,perchè tutti noi, fuori da ogni ideologia e dalla dialettica un po’ spietata della politica, abbiamo una gran voglia di “essere” e di “Umanità”.
Di essere umani, appunto.
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