Il saluto crea emozioni positive
Ogni mattina al nostro risveglio ci troviamo in balìa delle nostre emozioni.
La mente durante la notte libera ricordi, elabora e spesso ci inganna facendoci ricordare solo brevi frammenti.
I pensieri che riusciamo a riconoscere come i primi della giornata di solito diventano il nostro umore che indossiamo prima di uscire da casa.
Se ci facciamo caso, quando i nostri pensieri sono negativi è facile che la giornata non vada per il meglio.
Anche le facce di chi s’incontra sembrano accentuare il nostro stato d’animo e portarci verso la nostra parte più negativa.
Lo stesso avviene quando il sentimento con cui decidiamo di affrontare la giornata è positivo, ci permette di andare verso situazioni favorevoli.
Dai volti che si vedono in giro, si deduce che sta venendo a mancare per molti di noi la voglia di sorridere.
Negli ultimi articoli ho suggerito di lavorare sulla trasformazione e sulla scelta delle emozioni con cui vogliamo convivere nel quotidiano.
Questo non ci permette di risolvere o evitare i problemi, perché magari non si hanno soluzioni immediate. Il mio è un suggerimento concreto su come poter affrontare gli eventi.
Il mio motto è: sorridi così che la vita possa sorridere
Noi esseri umani abbiamo l’abitudine di renderci abitudinari. Ci sono cattive e buone abitudini. Anche privarci del piacere, alla lunga diventa una cattiva abitudine.
Un esempio è il saluto. Si è persa la buona abitudine di salutare chi incontriamo. Non parlo di estranei, magari è comprensibile. Parlo di chi solitamente incontriamo nel palazzo, al solito bar o semplicemente alla fermata del bus. O nei luoghi di lavoro dove per statistica se il gruppo supera le dieci persone, il saluto è diventato superfluo e quasi fuori moda.
Le cattive abitudini stanno prendendo il sopravento e noi ci stiamo assuefacendo. Di conseguenza le emozioni che stiamo alimentando non sono proprio positive.
Ho imparato a mie spese che con quelle cattive non vale la pena litigare, tanto si finisce per perdere. Allora ho scoperto che scegliendo quelle buone, alla fine non ho più spazio nella mente e nel cuore per quelle spiacevoli. Così senza pensarci troppo cambio atteggiamento e di conseguenza il mio modo di affrontare le cose, senza spendere energie inutilmente.
La prima abitudine che ho trasformato è come utilizzare il bagno.
La mattina è sempre un dramma riuscire a stare nei tempi, fare tutto quello che è necessario e trovare anche il coraggio di guardarsi allo specchio senza esprimere giudizi.
Così spesso si esce da casa per affrontare la giornata.
Il segreto è trasformare quei minuti passati alla nostra cura in un rituale quotidiano per comunicare con noi.
Ascoltare il nostro corpo. Entrare nella doccia o nella vasca con un rito quotidiano. Iniziare la giornata con un grazie al semplice fatto che siamo vivi in quel momento. Dare a noi stessi il primo saluto.
Così la solita azione, necessaria ma spesso automatica, avrà un nuovo significato.
Proviamo a dare un’intenzione diversa. Usciamo dalla doccia con il sorriso a prescindere dai problemi che dovremo affrontare. È possibile che la vita ci trovi pronti a condividere lo stesso saluto con il prossimo. Solo se siamo in comunicazione con noi stessi, possiamo essere compassionevoli verso gli altri. Godendo così del sorriso della vita.
Mi riprometto di sorridermi e salutarmi davanti allo specchio……ogni mattina…..ringraziare sopratutto che sono ViVA….il valore che gli diamo e’ molto basso e scontato ….grazie Michele