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Sanremo 2019, la terza serata è promossa| i Big e gli Ospiti

La terza serata è di Virginia Raffaele, non ci sono dubbi. Finalmente ha dismesso i panni di presentatrice istituzionale, così come pensava di dovere fare in un palco altisonante come quello di Sanremo ed è tornata la ragazza ironica, comica, poliedrica, istrionica che abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare in questi anni. C’è da ben sperare da qui a sabato che finalmente l’ultima puntata possa scorrere come dovrebbe, senza intoppi. Bisio piace sempre, a prescindere dalle scelte degli autori, e Baglioni è ancora rimandato ma tanto lui stesso sa che non ci sarà il prossimo anno e quindi ha deposto le armi. Aspetta solo di tornare a casa. Veniamo alla gara.

Apre Mahmood ed è evidente che Soldi funzionerà tra i giovanissimi. E’ lo stile perfetto di quello che cantano e apprezzano oggi i millenials e quindi podio o non podio, lo sentiremo. Del resto, la canzone è consistente, il ritornello resta, anzi, potrebbe diventare uno slogan tra i ragazzi e Mahmood ha quel piglio incazzato e nervoso che tanto cattura l’attenzione dei teens.

Al contrario, Enrico Nigiotti si pone con garbo e arriva al pubblico per l’eleganza e per la voce calda e avvolgente. Del resto ha già dimostrato indiscutibilmente di avere talento. La canzone Nonno Hollywood funzionerà e le date del suo prossimo tour sono già pronte.

Anna Tatangelo ha un pezzo che non ci lascia niente; di successi, in tanti anni di carriera, ne ricordiamo alcuni, ma Le nostre anime di notte non è destinato ad essere menzionato tra questi.

Arriva poi Ultimo e cattura l’intera sala con I tuoi particolari. Il testo è bello, lui la canta e la racconta benissimo, nella voce e nei gesti. Ancora oggi è dato per favorito ed in effetti la standing ovation dell’intero teatro Ariston la dice lunga. Così come la prima posizione nella Top 50 Italia di Spotify, che è già sua.

Francesco Renga presenta una canzone che commuove per l’intensità del testo e l’atmosfera che crea. Resta però che Renga si ripete un po’ troppo uguale a se stesso e che il suo stile non si evolve mai.

I pronostici lo mettono sul podio, ed in effetti La ragazza con il cuore di latta di Irama è ben fatta e lui merita il successo che negli ultimi tempi sembra non lasciarlo andare.

Che dire di Patty Pravo e Briga? Forse la canzone non sarebbe neanche male, ma loro due sono male assortiti, un duetto di difficile comprensione… come del resto incomprensibile è la parte cantata dalla ex ragazza del Piper.

Abbi cura di me è la poesia che Simone Cristicchi ha scelto di portare a Sanremo quest’anno. Un capolavoro per festeggiare il suo ritorno sulle scene. Definire Cristicchi un cantante è limitativo. Dargli una posizione in gara, irrilevante.

I Boomdabash fanno saltare la sala con il loro ritmo e la loro energia! Per un milione spacca, lo remixeranno e ce lo porteremo fino all’estate. Ad ogni buon conto dite a Baglioni, o meglio, ai suoi autori, che il brano non è caraibico!

Indubbiamente Motta ha uno zoccolo duro di fan che lo apprezzano ma lui resta un artista di cui il Festival poteva fare a meno. E lo stesso dicasi per i The Zen Circus, di cui forse si potrebbe apprezzare il ritmo, ma non lo stile canoro che mette ansia e fa mancare il fiato, che il cantante non tira mai!

Nino D’Angelo e Livio Cori chiudono la gara con Un’altra luce. La voce di Cori arriva finalmente forte e chiara ma Nino D’Angelo resta ancora un passo indietro. Potenzialmente potrebbe essere un buon pezzo. Da risentire per capire.

La scelta degli ospiti è sempre più centrata. Dal momento romantico e nostalgico di Antonello Venditti che ci ha fatto sognare passando per Alessandra Amoroso che ci ha fatto emozionare, e finendo con Tozzi e Raf che ci hanno fatto ballare con capolavori che ci riconosce tutto il mondo.

Un momento davvero alto, quello con Serena Rossi, artista d’eccezione che ha fatto rivivere Mimì sul quel palco, nel 1989, con Almeno tu nell’Universo.

 

 

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Monica Landro

Studi classici, una laurea in Lettere e Filosofia e un tesserino dell'Ordine dei Giornalisti. Questo è il CV in estrema sintesi. Ma quello che veramente mi descrive è l'amore per la musica, per i libri, il teatro e i viaggi. Amo cucinare le torte e prendermi cura delle mie piante. Odio i calcoli matematici, le percentuali e i problemi di geometria. Amo stare in mezzo alla gente ma amo ancora di più stare con me stessa. Amo la Sicilia, i suoi colori, sapori e tramonti. Ogni volta che la vita mi sembra difficile, cerco di raggiungere uno scoglio, mi siedo e ne parlo con il mare.