“Brigatabianca”, la soluzione simbolica di Samuel | ANTEPRIMA
Rifugiarsi insieme per poi tornare a brillare con tutti: Samuel esce allo scoperto dal suo Golfo Mistico di Torino dove si è nascosto durante questi mesi difficili con la rivoluzionaria “Brigata Bianca” per instillare nuove gocce di musica e speranza per questo 2021. Domani, venerdì 22 gennaio, sarà ascoltabile su tutte le piattaforme digitali l’ultima fatica del frontman dei Subsonica dall’omonimo titolo sotto firma A&R Sony Music Italy, carico di suggestioni e idee fra l’indie e l’elettronica. Grazie, infatti, alla collaborazione di molti giovani artisti sempre più protagonisti del panorama musicale – da Colapesce, Willie Peyote Ensi fino a Fulminacci e Johnny Marsiglia nei featuring vocali e Ale Bavo, Dade, MACE & Venerus, Machweo, Michele Canova, Federico Nardelli e Strage nel novero dei produttori – Samuel è tornato a “nutrirsi”, come egli stesso ha dichiarato, di quei generi fra elettronica, musica tribale e hip-hop, che sono i suoi piatti prelibati. Ed escono fuori a distanza di 4 anni dal suo lavoro solista, “il Codice della bellezza” del 2017 che segnò il suo distacco dal suo immaginario musicale predefinito da decenni.
Il primo assaggio è giunto con i singoli “Tra un anno”, canzone premonitrice e carica di paure esterne provocate dall’attuale situazione pandemica e il nostalgico “Cocoricò” assieme al cantautore Colapesce sullo sfondo retrò degli anni ’90 in riviera romagnola, ma per la completa visione d’insieme bisogna ancora aspettare gli ulteriori 13 brani, associati a 13 rispettivi “simboli geometrici” ricamati sulla giubba metaforica di ispirazione militare da “ussaro contemporaneo” di Samuel, e stilizzati sulla bandiera che emerge dalla copertina dell’album. Segni, al pari di valori morali, che passano dalla condivisione (“Io e te”, “Giochi pericolosi”, “Se rimani qui” ), estasi (“Felicità”), prese di coscienza (“Quella sera”, “Bum bum bum bum”, “Gira la testa”, “Veramente”), nostalgia (“Dimenticheremo tutto”, “Chi da domani ti avrà”) fino alla bellezza (“Palermo”) e alla spensieratezza (“Nemmeno la luce”), raggiungendo un’alchimia musicale perfetta anche grazie agli arrangiamenti curati da Roy Paci.