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Yoon Cometti Joyce si racconta e ci parla di “PARAISO” | “Questo è uno dei ruoli piú belli che abbia mai ricevuto“ | INTERVISTA

“Questo è uno dei ruoli piú belli che abbia mai ricevuto, e lontano anni luce dalle stereotipizzazione della figura asiatica tipiche dell’industria italiana.”

Si apre così la nostra chiacchierata con Yoon Cometti Joyce attore sudcoreano naturalizzato italiano. Rientrato da poco dal Nepal in cui ha iniziato a girare un film d’avventura dal titolo provvisorio “Tiger’s Nest”, oggi Yoon ci racconta di “Paraiso”, una serie TV che dubuttera il prossimo 4Giugno nelle TV spagnole.

Sono il tenente di una squadra dell’equivalente SWAT Americana (in Spagna la U.C.O)”, ci spiega Yoon, raccontando che questo nuovo progetto con la TV spagnola, è stato un vero e proprio studio della lingua stessa, come lui stesso racconta: “Alla fine la parte fu mia e iniziò un duro periodo di tre mesi fatto di sessioni Skype con una coach da Madrid per imparare le mie battute in modo convincente”

Dal prossimo 4 Giugno arriverà nelle TV spagnole “Paraiso”. Un fantasy in cui avventura e suspense vanno di pari passo. Lei è uno dei protagonisti. Ci racconti di più.


Si tratta in effetti di una serie corale dove i veri protagonisti sono dei ragazzi adolescenti. Per avere una vaga idea di pensi a “Stranger Things” anche se qui abbiamo a che fare con il mondo dei morti e con l’aldilà. Questo è uno dei ruoli piú belli che abbia mai ricevuto, e lontano anni luce dalle stereotipizzazione della figura asiatica tipiche dell’industria italiana. Non devo giustificare la mia provenienza etnica, perché parlo senza cadenze alla cinese o simili.

Sono il tenente di una squadra dell’equivalente SWAT Americana (in Spagna la U.C.O)che viene incaricato di prendere il comando di una piccola stazione di polizia di un paesino iberico in cui sono scomparse tre adolescenti, stanno indagando da mesi ma nessuno riesce a venirne a capo.

Ad un certo punto si scoprirà qualcosa di inaspettato perché il mio personaggio, Zhou, cosí affabile e premuroso, si rivelerà essere chi mai avrebbe pensato.

Un piccolo aneddoto. Io non parlo spagnolo e quando feci l’audizione oltretutto c’erano altri candidati asiatici, nati e cresciuti in Spagna, mi ero fatto aiutare da un amico venezuelano con le battute, mandai un selftape e sorprendentemente la Produzione volle conoscermi a Madrid.

Alla fine la parte fu mia e iniziò un duro periodo di tre mesi fatto di sessioni Skype con una coach da Madrid per imparare le mie battute in modo convincente (al prossimo che mi dice che lo Spagnolo è come l’Italiano lo fulmino) e con ripetute trasferte nella capitale spagnola per le prove. Mi sono sottoposto a sessioni di trucco make up durate anche cinque ore e venti (cronometrate) ma l’emozione per un ruolo cosí intenso raramente l’ho provata.

Il regista Fernando Gonzalez Molina è incredibile, la sua energia e vitalità è semplicemente contagiosa. La produzione è Globomedia e la serie sarà distribuita da Movistar

Il titolo in effetti ha un duplice significato perché se da un lato si riferisce al nome di una Discoteca, sottintende anche alla battaglia che avverrà fra le due dimensioni. Nessuno di noi sa cosa ci sia dopo la morte, questo argomento ci tormenta e spaventa durante tutto l’arco della nostra esistenza, ma se non fosse proprio come ci hanno sempre raccontato? Se la dimensione del Paradiso fosse piú complessa di quanto uno si aspetterebbe? I protagonisti lo scopriranno e scopriranno che ci sono regole e ulteriori dimensioni.


In quest’ultimo anno tutto il mondo (causa pandemia) ha dovuto affrontare le proprie paure. Lei come l’ha vissuto?
La vera grande paura l’ho provata in verità proprio mentre si stava lavorando alla serie, mi trovavo a Madrid e improvvisamente chiusero tutto, da un giorno all’altro, non come in Italia che avvenne gradualmente, ma il mio albergo forniva solo la colazione e di punto in bianco non si poteva piú uscire per strada. Iniziai letteralmente a rubare del cibo a colazione (che era internazionale) per poter pranzare e cenare e trascorsi cinque giorni chiuso in una camera di 20mq.

Avevano cancellato tutti i voli per l’Italia. Un incubo. Devo ringraziare la mia agente Maria Josè Serra della Mia Management che mi ha dato supporto costante e ha organizzato con la Produzione la mia “fuga” prima verso Barcellona, poi un volo verso Monaco dove, dopo aver atteso cinque ore, ne presi uno per Torino.


Fortunatamente la Musica e il Cinema (anche se a piccoli passi) stanno ripartendo. Quali i suoi progetti in merito?
Io non mi sono mai fermato a dire il vero, a parte i tre mesi di lockdown nel 2020, sono rientrato da poco dal Nepal in cui ho iniziato a girare un film d’avventura dal titolo provvisorio “Tiger’s Nest” un’esperienza incredibile, ho visto luoghi la cui spiritualità traboccava di pura energia.

Purtroppo abbiamo dovuto interrompere temporaneamente le riprese proprio a causa delle infezioni in costante crescita provenienti principalmente dall’India. Cosí una volta rientrato sono volato in Spagna per iniziare le riprese della seconda stagione di PARAISO. Ho un calendario bello fitto fino al 2022 ma sento il bisogno di riposare perché sono sottoposto a ritmi davvero frenetici, ovviamente la soddisfazione è tanta

Rosa Spampanato

Rosa Spampanato anni 38. Amante della scrittura. Articolista per M Social Magazine Articolista per il Quotidiano LaSicila Collaboratrice per il Magazine Cherrypress Collaboratrice per la Testata Giornalistica VanityClass Sezioni di Riferimento Cinema TV Musica