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Ddl Zan bocciato: quando il mondo va avanti, ma la politica resta indietro!

Pandemia a parte, il 2021 si è rivelato un anno fruttuoso per l’Italia su più fronti. Dallo sport alle competizioni canore, passando per gli Europei di calcio, abbiamo riportato numerose vittorie, peccato solo, però, che la partita più importante l’abbiamo giocata e persa in casa. E in un attimo, come per magia, ci siamo ritrovati catapultati nel lontano 1600, o magari ancora più indietro, alle prese con una caccia alle streghe (o alle fantomatiche “matrici” di Giorgia Meloni, fa lo stesso) che farebbero rabbrividire persino i processi di Salem!

In un mondo che continua ad andare avanti, in particolare in Italia, in quello che dovrebbe essere uno Stato democratico (perlomeno sulla carta), si preferisce festeggiare per aver negato diritti e tutele alla popolazione anziché vergognarsi per non aver raggiunto un civile risultato. Un picco di arretratezza talmente alto non si registrava da circa 2000 anni! Nelle scorse settimane la classe dirigente, quell’ordine della società chiamato a fare gli interessi dei propri cittadini, ci ha fornito una prova di come la dignità delle persone possa essere volgarmente barattata con delle insulse lotte di partito. Il DDL Zan, infatti, la proposta avanzata dal deputato PD Alessandro Zan che mirava ad appianare le disparità di categorie e ad ampliare quelle riconosciute dalla Legge Mancino (che si limita a punire crimini di odio basati sulla nazionalità, l’etnia e la religione), con particolare riguardo alle donne, alla comunità LGBT e alla disabilità, è stato bocciato al Senato. E come se non fosse già abbastanza, i senatori hanno accolto la “tagliola” con un applauso indegno. Non cosa ne pensiate voi, ma per quanto mi riguarda, in quell’aula, hanno esultato gli omofobi, i violenti, i criminali, i vigliacchi e gli incivili. Insomma, un’occasione inesorabilmente sprecata! A detta di Matteo Salvini, invece, ci sarebbe di che gioire dal momento che è stata fermata “l’arroganza di Letta” insieme ad una legge ingiusta e ipocrita. Ma sinceramente, sentir parlare il leader della Lega di ingiustizia e ipocrisia quando queste sono alla base di quella becera politica che lui e quelli come lui da anni portano avanti, fa abbastanza sorridere, nonostante ci sarebbe da piangere! E che dire di Simone Pillon, la brutta copia di Enzo Miccio? Secondo lui il provvedimento voleva affermare una follia ideologica e mettere un bagaglio a tutti quegli italiani che, se fosse passata, non avrebbero più potuto (s)parlare liberamente contro l’utero in affitto, le adozioni gay o i matrimoni gay. Ma una museruola, a lui, non gliela mette nessuno?! Sfortunatamente, caro Pirlon, l’amore non è opinabile, semmai lo sono le sue ridicole affermazioni su ciò che concerne la libertà e i diritti universali dell’uomo.

Ha detto bene Alessandro Gassman“Siamo in un Paese che, attraverso i suoi rappresentanti, vota per non difendere minoranze in evidente difficoltà”. E difatti, finché saremo rappresentati da personalità così “basse”, il nostro bel Paese resterà sempre baluardo dell’inciviltà!!!

Simone Di Matteo

Simone Di Matteo, curatore della DiamonD EditricE, autore, scrittore e illustratore grafico è tra i più giovani editori italiani. I suoi racconti sono presenti in diverse antologie.Nel 2016 partecipa con Tina Cipollari alla V edizione del reality show Pechino Express in onda su Rai2 formando la coppia degli Spostati. Dopo Furore (tornato in onda in prima serata su RAI2 nel marzo 2017) 
è tra gli ospiti del nuovo esperimento sociale in onda su Rai4 Social House. Attualmente è impegnato in una missione segretissima a favore della pace nel mondo. Web: www.simonedimatteo.com