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“Una vita in breve” di Tiziana Di Molfetta | RECENSIONE

Le parole si gemellano. Sono il bacio nello specchio delle emozioni. Si accostano una all’altra per accendere sentimenti. Le parole sono anche singole, solitarie, e fanno più rumore di frasi intere. La poesia è anche questo. I componimenti poetici, brevi o lunghi che siano, ci denudano di ogni filtro, di ogni riserva. Serve, la poesia. Ci restituisce bellezza. Affacciarsi ai versi, alle righe della vita, che dicono tutto con la sintesi di pensieri ampi e profondi, significa abbandonarsi alla delicatezza come se fosse forza e non fragilità. Scrivere è una cosa, scrivere poeticamente è un’altra. Non tutti lo sanno fare. Da poeta ti porti appresso la dannazione. Quello che ti dice l’anima, schiaffeggiandoti o prendendoti a cazzotti per farti arrivare bene la realtà delle cose, va rimestato. Non si tratta di istinto né di intuizione. Quando senti qualcosa da dentro che ti parla tacito, ci pensi. Rifletti. Ritorni sui pensieri, ne fai di tuoi e, se riesci, scrivi poesie. I versi ti aprono confini, ti accompagnano nella solitudine di ore gravide di scompigli emotivi. La poesia sei tu, pochi lo sanno. 

In Una vita in breve di Tiziana Di Molfetta ti fai vento e pietra. Segui le onde dell’autrice che mulinano tempesta per reggersi sulla soglia delle scosse emotive. La folata di verità ti arriva come ogni nuovo giorno, scontata ed imprevedibile. Le cose più ovvie sono quelle a cui si presta meno attenzione e sono le più preziose. Nascondono molto di più di ciò che vorrebbero lasciare intendere perché fanno poco rumore. Ci si guarda dentro, si volge lo sguardo indietro, si pensa e si riflette. La poesia è un viaggio senza approdo. 

Il libro è accogliente. I versi sono soffici. La poesia di Tiziana Di Molfetta è un albero, ricco di rami tesi verso l’introspezione e la bellezza. 

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario per Mille e un libro Scrittori in Tv di e con Gigi Marzullo Rai Cultura. Giornalista, recensore professionista.