LIBRIUNO SGUARDO SU...

“Il colore del tabacco” di Manuela Norandini | RECENSIONE

Non si può vivere senza paura di sbagliare. Farlo, però, per scelte altrui ridimensiona la propria posizione. A volte, soccombere non è un atto di debolezza. Semplicemente non si hanno gli strumenti giusti per opporsi alle decisioni premature, soprattutto quelle prese a fin di bene. All’inizio non si comprende il perché, fai fatica a capire. Quando si è ancora piccoli alcune situazioni si sfilacciano senza riuscire a venirne a capo. Poi, da grandi, diventano chiare ed il loro vero significato assume un altro valore. Dapprincipio si accettano, e basta. Eppure, ti senti inadeguato. Vivi sulla base di ciò che qualcuno ha scelto per te. Respiri, cammini, ma il tuo cuore dice altro. Sei confuso, è ovvio. È difficile dare un nome alle sensazioni soprattutto quando il silenzio,  dovuto alla rassegnata accettazione, si mangia gran parte delle parole che vorresti o avresti voluto dire. Ogni giorno, davanti allo specchio e in confessione con te stesso, riconosci la verità. La eviti finché puoi. Essa ti ricorda chi sei. Ti parla chiaramente senza alcuna alterazione di vedute e prospettive. Ti mette al muro, ti bracca. Comprendi che spetta solo a te riappropriarti dell’esistenza come vorresti viverla davvero. Torni indietro con la mente. Infili uno dietro l’altro i ricordi sino a farne corde da appendere al sole. Lì saranno al sicuro. Guardare le cose con distacco porta ad una chiarezza disarmante. Non puoi più fare finta di niente. Sei grande abbastanza per capovolgere le cose e crearne di altre che abbiano il profumo dei sogni. 

In Il colore del tabacco di Manuela Norandini senti il caldo afoso del Sud che appiccica vestiti e brucia le forze. Alessio sente anche l’odore acre del tabacco che poi, con l’umidità diventa pungente. All’inizio, Alessio vorrebbe sentire il profumo dei fiori e pur di restare a casa e non andare in seminario avrebbe fatto di tutto. Sua madre, tabacchina, sceglie per lui la via e lo segna ad una vita che non gli appartiene veramente. Poi, la decisione difficile da prendere e il risveglio che li porta ad essere se stesso  

Il romanzo è bellissimo. La storia è così evocativa che il lettore assorbe tutto. La narrazione è delicata,  affascinante. La prosa ha il potere di calarti nel racconto e di amarlo pienamente. 

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario per Mille e un libro Scrittori in Tv di e con Gigi Marzullo Rai Cultura. Giornalista, recensore professionista.