MUSICATELEVISIONE

Sanremo Giovani, un ‘boulevard’ con pochi spettatori

I nomi c’erano, le lancette in modalità notturna pure, ma mancava la materia prima: il pubblico. Sanremo Giovani 2023 è stato un piccolo flop nel multiverso perfetto di Amadeus. Infatti il noto conduttore, medaglia d’oro nel prime time col redivivo “Affari Tuoi” e sconfinatore di record col suo Festival di Sanremo apparentemente accessibile a tutti, segna la prima battuta d’arresto di fronte al football di Canale 5, scaldando a malapena 2 milioni di spettatori. Si potrà obiettare sulla settimana natalizia che ci allontana dai propositi televisivi del nuovo anno, o dall’infrasettimanale che toglie ore di veglia di fronte a mamma TV (come se durante il Festival avessimo tutti una ‘settimana bianca’, ma vabbè…) ma rimane il dato freddo che i Giovani non hanno sollevato appeal rispetto a una gelida partita degli ottavi di Coppa Italia fra Napoli e Frosinone. Neppure se ad affiancare la loro gara, vinta dalla giovane artista in rampa di lancio CLARA col brano “Boulevard”, c’era la Serie A della musica, pronta a spoilerare durante la gara fra i 12 ragazzi i titoli dei brani in gara e a mostrar loro inconsciamente quanto distacco artistico fra loro vi fosse. Una mossa ritenuta audace per l’Ama nazionale, tanto abile a monopolizzare le attenzioni con tecniche sempre più crossmediali (dagli annunci al TG1 alle esclusive donate all’amico Fiorello su Viva Radio 2), ma stavolta poco efficace nel risultato perché la gente non ha avuto questa grande voglia di assistere a questa gara. E a dirla tutta, non ne sentiva nemmeno questo forte bisogno, dal momento che riguarda alla fin fine una scelta della giuria speciale, non richiedente un voto dall’esterno (forse perché ci si poteva immaginare questo feedback?). A metterci il carico pure i titoli, presunti portatori di hashtag e di viralità delle fanzone, che invece non danno in realtà quelle emozioni multiple che regala altresì l’intero testo, dove davvero ci si può immergere completamente. Sono al massimo flash che tu puoi benissimo leggere la mattina dopo e rielaborare semmai in altri momenti della giornata, non per forza all’una di notte fra un occhio chiuso e un occhio aperto.

Insomma un evento che classificheremmo “tiepido”, che non ci scalda in queste gelide giornate dell’Avvento, nascosto dalla strombettata vittoria social nella giornata precedente (favorita pure dall’assenza di eventi straordinari più importanti che potessero scalfirlo), ma soprattutto dannoso per ragazzi comunque carichi di talento che sono stati trattati quasi come ospiti anziché come proprietari del piccolo teatro lontano dall’Ariston.

Luca Fortunato

Nato con la 'penna' all'ombra del Colosseo, sono giornalista pubblicista nell'OdG del Lazio. Accanto alle cronache del mio Municipio con il magazine La Quarta, alterno le mie passioni per la musica e il calcio, scrivendo per alcune testate online (M Social Magazine e SuperNews), senza dimenticare il mio habitat universitario. Lì ho conseguito una laurea triennale in Comunicazione a La Sapienza e scrivo per il mensile Universitario Roma. Frase preferita? "Scrivere è un ozio affaccendato" (Goethe).