LIBRIUNO SGUARDO SU...

“Gente del Sud” di Raffaello Matrolonardo | RECENSIONE

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Ci sono storie che avanzano più di altre. Si allungano, facendosi strada, per quello che portano in eredità. E’ sul nome di una famiglia che, spesso, si costruisce la storia sociale di un Paese. Nulla è facile quando manca un sostegno sicuro a cui aggrapparsi per tirare avanti. L’ossatura dei caratteri più forti e determinati si rafforza grazie all’intraprendenza e al coraggio di padri e figli lungimiranti. Solo chi ha poco, oppure nulla, ha l’audacia di pensare in grande. Il riscatto personale ed economico si traduce in forza per raggiungere i propri obiettivi. La famiglia sarà una risorsa. Quando si ha un progetto di vita che richiama il cambiamento bisogna far nascere nuove radici dalle quali ripartire con un sogno e un nome. Si scappa da qualcosa e si è sedotti da ciò che non si ha. Ci si affida all’intuito per assicurarsi un futuro solido. Chi è caparbio spinge alcuni a scrivere, con la fatica e l’ingegno, una storia fatta di sangue da tramandare, di discendenza da continuare, per cercarsi uno spazio soprattutto dove non ce ne sta. La vita che costruiamo racchiude la memoria di ciò che si è stati. E’ la testimonianza di una storia famigliare.

In Gente del Sud Storia di una famiglia di Raffaello Mastrolonardo conosci una famiglia di Puglia, quella dei Parlante. La sua vita si intreccia con quella tumultuosa dell’Italia. E’ il 1895 quando, a Napoli, scoppia di nuovo il colera. Romualdo Parlante, medico, costringe la moglie Palma, incinta del quarto figlio, a tornare con gli altri bambini in Puglia, a casa dei suoi genitori, da Checchina e Bastiano Parlante. “Papanonno” voleva diventare un galantuomo, voleva portare il cappello come i signori e non la coppola. E’ la terra che fa i signori, pensava. Doveva partire da lì, averne di sua. Le vicende della famiglia Parlante si snodano in un secolo di storia dove si fanno largo due guerre, l’avvento del fascismo, le avvisaglie della modernità, il boom economico. I Parlante affrontano drammi, lutti, sfide, novità, sempre con coraggio, determinazione ed ambizione.

Il romanzo è straordinario. La storia è affascinante, suggestiva, potente. La scrittura è pulita, evocativa, sentimentale, piena di anima. Il lettore non vorrebbe mai arrivare alla fine.        

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario per Mille e un libro Scrittori in Tv di e con Gigi Marzullo Rai Cultura. Giornalista, recensore professionista.

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