Primo Maggio 2024, un’estate improvvisa per anticipare la riflessione | CONFERENZA STAMPA

Solidarietà, speranza e futuro: i tre assi sindacali non si discostano nemmeno quest’anno dal Concertone del Primo Maggio a Roma. All’ombra della nuova location mozzafiato, gli organizzatori proseguiranno anche domani il percorso di pace, giustizia sociale e lavoro lanciato ormai da qualche anno, con la speranza – ormai mantra di questa giornata in arrivo – che non “siano soltanto parole”, come direbbe la padrona di casa Noemi.

In che modo? “inoculando temi in rapidità”, come ha osato dire nella conferenza stampa odierna il compagno di avventura Ermal Meta, con un verbo entrato in tendenza senza nemmeno accorgersene. “Questa parola ti perseguiterà per tutto il giorno”, hanno detto scherzosamente in coro i protagonisti dietro le quinte del Primo Maggio ma l’augurio è che tale operazione avvenga, magari affrontando anche quei temi scomodi e reali per smuovere le coscienze senza filtri. Come col caso segnalato dalla stampa presente del rapper iraniano Toomaj Salehi, tornato in carcere per aver osato sfidare di nuovo il regime. Ma non solo: temi come il precariato, incidenti sul lavoro e soprattutto parità di genere e violenza sulle donne, tanto marcati dalle sigle sindacali e dagli stessi conduttori nei brevi interventi dovrebbero altresì passare dinanzi alla distesa immensa del Circo Massimo, ma finora abbiamo solo un’unica grande certezza: il monologo di Noemi sulle donne, con possibile esorcizzazione dell’universo maschile. “Ricordo volentieri – ha detto la cantante romana – quanti uomini fossero presenti nei cortei del 25 Novembre, quindi farò notare come questa condizione sia cercata da tutti, senza distinzione”.

Nessun accenno o novità sul cast, se non sulla presenza quasi inaspettata di Ultimo che si prodigherà in una greatest hits. Al massimo le attenzioni sono state rivolte all’allestimento monumentale in atto, ai limiti del “documento storico”. “Stiamo creando un docufilm – ha ammesso l’organizzazione Massimo Bonelli – per mostrare a tutti le dinamiche dietro al Concertone”. Un’iniziativa accolta con stupore dalla stampa, che dovrebbe mantenere una dimensione ridotta di semplice “archivio”, ma che in realtà nasconde quanto sia stato sentito emotivamente da iCompany questo spostamento. “E’ di certo un cambio impattante e lo dimostrano i materiali usati per allestire quest’area, ma siamo fieri di quello che stanno facendo questi 1000 lavoratori“.

Insomma un work in progress ormai agli sgoccioli, avvenuto sotto un incredulo solleone che ha trasformato l’area archeologica in un deserto asfissiante, ma che vede l’ostacolo metereologico in arrivo: riuscirà anche stavolta a stupire le aspettative?