“Le indomabili” di Daniela Musini | RECENSIONE
Ci sono donne che non si lasciano incantare dalle parole dolci e dalle ammalianti promesse. Ai loro occhi, questo, appare più una inossidabile catena piuttosto che una gentilezza. Donne così vedono dove gli altri ignorano finanche il pensiero di idee ben segregate da una mente che non si spinge oltre le malsane congetture. Donne di siffatta natura vivono di sospetti, di ambizioni, di eccessi e di successi. Si fanno deboli per nascondere la loro forza e sanno essere anche spietate pur di ottenere e accrescere il loro potere. Ecco, il potere di essere libere, indipendenti, le rende indomabili. Dall’impavida personalità, coraggiose, non si lasciano abbindolare da nessuno, pur, a volte, fingendo il contrario. Difficilmente scoprono le loro carte, sanno il fatto loro e tirano dritto con una determinazione più che sorprendente. E’ la passione ad alimentare il loro carattere. Sono fedeli a se stesse e agli obiettivi che hanno. Donne del genere affrontano scelte audaci senza alcun senso di colpa oppure senza alcuna titubanza, decise a tutto pur di andare fino in fondo nelle loro volontà. Naturalmente sono anche fragili, deboli, ma lo mascherano bene per via di quella forza che vogliono mostrare più che altro a se stesse.
In Le indomabili di Daniela Musini conosci la personalità di alcune donne che hanno fatto la Storia in più ambiti. Da Agrippina a Sarah Bernhardt a Rita Levi Montalcini, scorgi in loro anche aspetti nascosti, che si sono tenuti marginali rispetto alla forza del loro carattere. Le donne raccontate dalla scrittrice sono rivoluzionarie. Hanno infranto tabù, sovvertito consuetudini, imposto le loro scelte. Hanno agito controcorrente per affermare la loro identità, anche facendo ricorso al peccato, al reato.
Il libro è molto interessante. La narrazione mette in luce vizi, virtù, lati oscuri di alcune donne che hanno segnato il loro percorso. La scrittura è accattivante. Ha un fascino suggestivo.
