E POI COSA FAI?INEDITORUBRICHE

DARIO SPADA di Radio 105 si racconta a 360 gradi: dalla passione per la radio a quella per la fotografia!

Giovane, ma comunque già Veterano della Radio, Grazie ai suoi 15 anni On Air!
Ecco a Voi Dario Spada, prodotto del vivaio di Radio 105, oltre che uno dei miei Speaker prediletti. Uno che ad oggi oltre che con il microfono, ci sa fare anche con le foto, che scatta in giro per il mondo!

Ciao Dario, iniziamo subito con una sviolinata che fa sempre bene. Sei uno dei pochi giovani speaker capaci di fare la cosiddetta “aria fritta” in onda, evitando la noiosissima lettura dei messaggi per avere argomentazioni. Non pensi che ci sia qualche conduttore radiofonico, bisognoso di fare ancora un po’ di scuola?
Per cominciare grazie mille…
Faccio sempre grande fatica a ricevere i complimenti, perché come la maggior parte di noi, sono molto critico nei miei confronti. Nonostante questo, è vero che la parlantina non mi è mai mancata e non sono un grande fan della lettura dei messaggi in onda a meno che non siano funzionali al programma.
Credo che ognuno abbia un suo stile, non sono nessuno per dire agli altri come dovrebbero fare la radio. Io stesso spesso cambio registro in base al programma che mi trovo a dover condurre.
In questi anni di radio mi è capitato di sostituire mostri sacri del nostro mestiere e l’unico modo per farlo era cercare di essere il meno invadente possibile e prestarsi al giusto fluire delle cose, altre volte ho dato io una direzione al programma che stavo conducendo. L’unica cosa che posso dire è che non può mancare la curiosità, il fatto che io mi informi di tante cose e viva con l’ansia di dover essere preparato su molte cose mi ha spesso salvato in situazioni dove di messaggi non ne arrivavano proprio
E poi devo essere onesto, quando ho cominciato ad appassionarmi di radio, e quindi da ragazzino, registravo intere trasmissioni a casa in cameretta, con un lettore cd e un giradischi e un piccolo mixer tenuto insieme dallo scotch… e lì non c’erano ascoltatori né sms… lì c’era solo la testa un po’ matta di un dodicenne che voleva fare la radio.

Sei un’icona di Radio 105, praticamente vieni fuori dal vivaio. Ti sei mai chiesto come giocano in altre squadre o sei uno degli ultimi Francesco Totti della Radiofonia italiana?
Aahahahha sentirmi paragonare a Totti mi fa arrossire, perché lo trovo un talento fuori dal comune e di certo io non lo sono, ma capisco a cosa ti riferisci. Il mio percorso in radio è stato uno di quei percorsi vecchia scuola…
Sono arrivato a 105 a 20 anni e oggi ne ho 34…
Per avvicinarmi al mondo della radio ho sempre cercato di saper fare tutto e così il primo lavoro era nello studio che creava il suono di 105.
Sono stato il braccio destro di Flavio Mezzadra (oggi vicedirettore di 105) per 4 anni prima di riuscire ad andare in voce con piccole apparizioni sporadiche. Ho imparato a fare la radio partendo dal presupposto che tutto è importante, dal conoscere bene la musica al sapere cosa serve ad un promo per essere efficace.
In questi anni ho scritto, doppiato, montato sigle e spot per 105… e nel frattempo andavo in onda. Ancora oggi continuo a fare entrambe le cose e traggo linfa da tutto. Non saprei dirti come funziona da altre parti.
Alcune radio hanno meccanismi di recruiting abbastanza noti, penso ad RDS che con il meccanismo dell’Academy ha dato voce a tanti appassionati di radio molto capaci che hanno poi trovato sbocco professionale in altre strutture.

Un’altra tua passione è la fotografia. Dove o chi ti piacerebbe andare a scattare?
La fotografia è una passione che è nata da quando sono andato via da casa mia in Sicilia.
Come se avessi bisogno di fissare il mio viaggio interiore attraverso le foto delle persone e dei luoghi che avrei conosciuto allontanandomi da casa. Oggi è molto cambiato il mio approccio alla foto, diciamo che sono cambiate tante cose con l’arrivo dei social.
Instagram poi ha trasformato una grande passione in una possibilità di crescita professionale. Ed è così che adesso la fotografia non è soltanto una medicina per la mia anima un po’ tormentata e insoddisfatta… è anche il pretesto per viaggiare più spesso e vedere luoghi che mi permettono di soddisfare anche il bisogno di fare foto di un certo tipo.
Mentre ti scrivo sto preparandomi per un viaggio in Nuova Caledonia, per esempio, che è arrivato proprio attraverso un contest sui social. Sono luoghi distanti anni luce dal nostro quotidiano che cercherò di raccontare attraverso le mie foto e i social.
Ma non bisogna per forza andare così lontano, ho scoperto angoli di Milano che non conoscevo affatto, spinto proprio da questa passione per trovare l’immagine che riesca a nutrire la mia necessità di bellezza. Se dovessi scegliere invece un soggetto da fotografare mi piacerebbe fare una serie di scatti proprio a noi che facciamo la radio.
E’ un progetto che ho in mente da un po’ e forse il 2019 è l’anno giusto per realizzarlo.
Anzi ne approfitto qui, colleghi delle altre radio… vorreste farvi scattare una foto da me?

E’ vero che la Radio è un ambiente misogino come dicono o sono le solite frasi che si dicono senza fondamenta?
Vorrei poter sfatare questo mito, purtroppo il nostro paese è ancora un po’ indietro rispetto ad altri sulla parità delle opportunità. Diciamo che se penso ai grandi conduttori radio del passato sono più uomini che donne, ma le cose stanno cambiando. La radio è femmina a partire dalla sua etimologia, e ci sono conduttrici che sono una spanna sopra la maggior parte di noi maschietti. Le donne forse fanno più fatica a farsi strada per via dello stereotipo tutto italiano che una donna che raggiunge una certa posizione lavorativa , ci sia riuscita perché è raccomandata o perché ha ceduto alle avances di qualcuno.
Io a queste cose non ci credo…
Nella mia carriera radiofonica da speaker ho lavorato sempre con donne al mio fianco.
Fabiola per esempio, con cui ho condiviso il microfono per anni, è una che ha cominciato a RIN anni fa senza nessuna esperienza radiofonica, e si è fatta strada da sola con caparbietà.
Lei mi ha insegnato tantissimo negli anni in cui abbiamo condotto Night Express insieme… una forza della natura e un’integrità che difficilmente ho trovato anche in tanti colleghi uomini.
Penso alle mie conduttrici preferite: la Zac, Rosaria Renna, la Doriani.
Tutte diverse tra loro ma ognuna con un carattere forte e determinato.

Tra i cosiddetti Senatori di 105, chi ti incute più timore reverenziale, Marco Galli o Marco Mazzoli?
E se ti dicessi nessuno dei due? Sono due persone con cui io ho lavorato e per cui nutro un rispetto enorme…
Ma proprio perché li conosco sono riuscito a superare quel timore e sono riuscito a vedere oltre il professionista della radio… ho avuto modo di conoscere l’uomo che sta dietro.
Sono persone molto diverse tra loro ma che in comune hanno un amore per il loro lavoro che difficilmente oggi si trova in giro.
E i numeri lo dimostrano, non ci sono formule magiche per il successo. C’è la passione che mettono in quello che fanno.

Sempre a proposito di Galli: ma tu l’hai mai visto?! Aleggia una leggenda sul capitano che da anni ormai trasmetta da casa e difficilmente si vede nel Building di Via Turati.
Ahahahhahaha, mi riservo della facoltà di non rispondere!!!!
Io ho lavorato con Marco, per qualche anno facevo la produzione delle sue sigle e di alcuni appuntamenti all’interno di Tutto Esaurito. Ci riunivamo sulle scale della radio a fumare le sigarette e a parlare di radio e di idee.
Lui è un creativo eccezionale.
La sua testa non si ferma mai, dentro e fuori dall’onda.
Mi stupì perché mi lasciava parlare nonostante io fossi arrivato a 105 da poco ed era incuriosito dalle mie idee…
Mi ha dato tanto Galli, lui forse non lo sa ma per anni ho custodito gelosamente ogni piccolo consiglio che mi ha dato.

Sei un ottimo radiofonico, ma non ti è mai venuta voglia di affermarti anche in Tv?
I miei coetanei guardavano MTV… io stavo attaccato alla radio ad ascoltare il Deejay Time con Albertino e Giuseppe. Questa la dice lunga su quanto la televisione mi affascinasse poco. Non mi sono mai “visto” a presentare in televisione. Forse perché è un linguaggio che conoscevo poco.
Adesso qualcosa sta cambiando… e non ti nascondo che non i dispiacerebbe provare a fare qualcosa di piccolo. Mi piace scrivere, mi piace pensare a programmi e format.
Forse sarei più a mio agio come autore, in realtà lo sto già facendo ma per cose che non hanno ancora trovato una “casa”. Mai dire mai. Tu mi ci vedresti a fare televisione? Ahahhaha

Il momento più difficile da quando fai questo lavoro?
Di momenti difficili ce ne sono stati tanti.
I prossimi mesi non saranno una passeggiata per esempio. Tra qualche giorno, tornato dal mio viaggio per l’ente del turismo della Nuova Caledonia, dovrò subire un intervento alle corde vocali che mi terrà lontano dalla radio per un po’ di mesi. E sarei falso se ti dicessi che questa cosa non mi spaventa.
Eppure devo andare avanti e voglio essere ottimista, sento che quello che mi aspetta nei prossimi mesi sarà stimolante.
Perché avrò molta più voglia di tornare quando finalmente potrò parlare davanti ad un microfono nuovamente.
Nel frattempo penso viaggerò… che è una medicina per l’anima e sta diventando anche un secondo lavoro 😉

Diventi Station Manager per un solo giorno e puoi fare di te quello che vuoi in onda. Che tipo di programma faresti, in che fascia, con chi e perché.
Questa è difficile.
Per prima cosa non sarei per niente bravo come station manager o direttore artistico.
Troppe cose a cui pensare, troppe responsabilità…
Ma se fossi del tutto libero di scegliere probabilmente farei un programma con Rosario Pellecchia e Alessandro Cattelan, uno show alla mattina con ospiti e band dal vivo. Una festa insomma!

3 Speaker che ammiri delle altre realtà italiane?
Ti do tre nomi di talenti giovani, perché sono troppi quelli che mi piacciono tra i senatori… quindi farei fatica.Invece ti do tre nomi di ragazzi giovani che secondo me spaccano: Alessandro Sansone di R101 che oltre ad essere un amico trovo sia preciso e  bravo nel saper cambiare registro in base alle necessità.
Alessandro Corsi di Kiss Kiss, che ho scoperto recentemente e che trovo un talento vero! Bella voce, ottima dialettica e accattivante anche quando ti racconta di aver bevuto un caffè sotto casa…
Ultimo ma non ultimo Gianluca Gazzoli di Radio 2. Per lui ho solo cuori.
Gianluca è multitasking, è bravo a fare la radio, è bravo a condurre in televisione, è bravo a raccontare delle storie sui social.Avrei tanto voluto lavorare con lui ma le nostre strade non si sono mai incrociate… fino ad oggi.

Però trovo che sia l’esempio di una persona che ci ha sempre creduto e che ce la sta facendo con le sue gambe… senza spintarelle. In questo mi ci ritrovo molto.

Ci sono invece Speaker CANI nei Network nazionali?
C’è veramente qualcuno che ha risposto a questa domanda?
Va bene, lo farò io per la prima volta allora: Dario Spada!!! J

Ultima domanda e saluti:
Quando da giovanissimo dicevi alla gente di fare lo speaker e loro ti rispondevano, “ok e poi cosa fai”, tu come la prendevi?
L’ho sempre presa come un punto di forza. Perché sapevo che sarei stato un ragazzo fortunato e avrei fatto un lavoro che non è un lavoro… ma è un grande amore!!!


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Fabio De Vivo

Nato a Napoli il 22 maggio 1982. Dj, speaker radiofonico, conduttore televisivo, autore, web content writer ora anche nella famiglia di M SOCIAL MAGAZINE con la rubrica “E POI COSA FAI?”