IL RICERCATORE DI EMOZIONIRUBRICHE

Ci abituiamo alle emozioni. A volte anche al dolore.

Ogni giorno ripetiamo azioni che ci fanno stare bene.

Nel nostro ritmo di abitudini ci ritroviamo e ci riconosciamo.

Talmente confortati da quello che accadrà, dando per scontato il risultato che conosciamo bene, che al minimo imprevisto ci sembra di dover affrontare i problemi del mondo.

Tutti abbiamo un peso da portare sulle spalle.

A ogni età ci ritroviamo con qualcosa da dover accettare e a malincuore, affrontare.

Quante volte ci proponiamo di cambiare qualcosa nella nostra vita, per poi ritrovarci a ripetere gli stessi movimenti del giorno prima, e così da tanto tempo.

Siamo abitudinari e questo lo sappiamo.

Diventiamo deboli quando non sappiamo trovare altre strade da percorrere in quella che ci sembra l’unico percorso che ci meritiamo.

L’abitudine ci permette di avere una zona di confort dove agire senza ansia e stress.

Quello che conosciamo ci rasserena.

Siamo molto bravi ad abituarci.

Penso al caffè della mattina. A volte compri al supermercato delle marche con lo sconto e al primo sorso ci rendiamo conto che non è il gusto che ci aspettavamo e la prima tazzina diventa una lotta tra piacere e disgusto.

Già la seconda mattina l’effetto è diverso. Ci ricordiamo appena il sapore della nostra marca preferita e beviamo quell’intruglio, sapendo quello che ci aspetta.

La terza mattina ci trova sorridenti davanti alla stessa miscela di caffè e ormai abituati al sapore, troviamo soddisfazione nel berlo.

Così noi agiamo. Riusciamo ad abituarci a tutto.

Siamo bravi a resistere.

Talmente bravi che ci ritroviamo a vivere esattamente quello che non avremmo voluto.

Perché se è vero che la nostra capacità di adattarci a qualsiasi cosa ci aiuta ad andare avanti, la stessa qualità ci porta a rimanere intrappolati in un’abitudine che, a lungo andare, logora il nostro stato emozionale.

Portiamo pesi enormi e ogni giorno sentiamo sempre più che le forze vengono a mancare.

Ci sentiamo persi e ci viene da inveire sul sistema.

Nel lavoro pensiamo a quanto poco riconoscimento e denaro in cambio del nostro impegno.

S’inizia così a trovare negli altri le ragioni del nostro malessere.

Siamo abituati a soffrire e restiamo intrappolati nel nostro vivere, infelici ma capaci di resistere.

Confondiamo il peso mentale con quello fisico e lasciamo che le emozioni si sacrifichino per il bene comune.

La realtà è che nessuno di noi si sofferma per chiedersi dove si sta andando. Quali siano le motivazioni per cui portiamo quei pesi e resistiamo al sacrificio.

In pochi ricordiamo, dove stiamo andando e quando ci facciamo la domanda, spesso abbiamo dimenticato il perché abbiamo fatto certe scelte.

Andiamo avanti e continuiamo ad aumentare le nostre abitudini che alimentano la nostra frustrazione.

Ci abituiamo a tutto.

Anche al dolore.

Importante disobbedire e trarre in inganno il nostro cervello.

Perché anche se ci sembra giusto agire come siamo abituati, cambiare strada a volte ci permette di perderci e ritrovarci.

Solo quando non abbiamo certezza, possiamo trovare parti nuove di noi.

Altrimenti rischiamo di vivere una vita come un giorno che si ripete all’infinito e che l’ultimo giorno ci svela quante strade avremmo potuto percorrere.

A quel punto è un problema, perché anche se riconosciamo di aver portato pesi inutili e che avremmo potuto vivere più leggeri. Viene a mancare il tempo e si piange il dolore del rimpianto.

Stiamo attenti ad abituarci e a resistere a qualsiasi cosa. Andiamo alla ricerca di marche sconosciute di caffè, solo così possiamo trovare la miscela con la carica giusta per noi, ogni mattina.

Soprattutto potremo dire che quel caffè della mattina è quello che abbiamo scelto e non bevuto solo perché costava poco.

2 pensieri riguardo “Ci abituiamo alle emozioni. A volte anche al dolore.

  • Monica levrini

    Da domani proverò tutte le marche di caffè fino a trovare quella giusta se mai ci sarà ma questo vuol dire cominciare a cambiare le Abitudini grazie Michele ❤️

  • La vita è tutta questione di caffè

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