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Pubblicità-spazzatura, Google rimuove 100 spot irregolari al secondo.

Svelati i numeri del “Bad Ads Report”: nel 2017 cancellati 3,2 miliardi di annunci che violavano le norme della compagnia. Eliminati oltre 400mila siti non sicuri e 66 milioni di contenuti “trick-to-click”. Da giugno stop all’adv sul bitcoin.

Pubblicità spazzatura, rimossi da Google nel 2017 oltre 3,2 miliardi di banner e dintorni, pari ad un ritmo di 100 annunci irregolari al secondo: violavano le norme pubblicitarie del gigante del web.

Ma non solo. Il colosso di Mountain View lo scorso anno ha inoltre bloccato 79 milioni di pubblicità che, all’interno del suo network, cercavano di indirizzare le persone su siti web che ospitavano malware. Ad annunciare gli interventi è Scott Spencer, Director of Sustainable Ads di Google, in un blogpost che dettaglia il “Bad Ads Report”.

Nell’ambito di questa “operazione pulizia”, nel corso dell’anno Google ha eliminato anche 400.000 di questi siti web non sicuri, ha “tagliato fuori” 66 milioni di pubblicità trick-to-click, ovvero che inducono a cliccare su un’immagine con finalità ingannevoli, e 48 milioni di pubblicità che cercavano di far installare agli utenti dei software indesiderati.
“La pubblicità digitale gioca un ruolo importante nel rendere il web quello che è oggi: un punto d’incontro dove chiunque abbia una buona idea e un buon contenuto può raggiungere molte persone e guadagnarsi da vivere. Per far sì che questo modello gratuito e supportato dalla pubblicità funzioni per tutti, è necessario che il web sia un luogo sicuro e adeguato dove imparare, creare e fare pubblicità. Purtroppo, però, non è sempre così”, segnala Spencer.

“Che si tratti di un incidente occasionale o di un’azione coordinata da truffatori che cercano un guadagno irregolare, un’esperienza negativa ha delle ripercussioni sull’intero ecosistema – scandisce Spencer nel blogpost – Ecco perché negli ultimi 15 anni abbiamo investito in personale qualificato, tecnologia e norme specifiche per contrastare le frodi pubblicitarie, i malware e i contenuti ingannevoli”.
E nell’ultimo anno, sottolinea, “siamo stati in grado di rimuovere dal nostro ecosistema pubblicitario una grande quantità di operatori malintenzionati, superiore in numero agli anni precedenti e a una maggiore velocità”.

Sempre lo scorso anno, Google ha anche rimosso dalla sua rete pubblicitaria 320.000 publisher che violavano le norme della società statunitense per chi ospita pubblicità. Il colosso del web ha inoltre bloccato circa 90.000 siti web e 700.000 app per dispositivi mobili. Spencer segnala che Google ha anche introdotto “una nuova tecnologia che ci permette di rimuovere gli annunci da oltre 2 milioni di URL ogni mese all’interno della rete di Google“. La tecnologia, aggiunge, ”permette di applicare le norme a livello di pagina ci permette di proteggere meglio i nostri inserzionisti, rimuovendo più pubblicità da un maggior numero di siti, e riducendo allo stesso tempo l’impatto sui publisher legittimi”.


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Armando Biccari

Mi chiamo Armando Biccari ho origini pugliesi sono un giornalista ho lavorato e lavoro lavoro per diverse Testate giornalistiche online e Carta Stampata, e Radio TV ho vissuto in diverse città Italiane Genova, Venezia, Prato Macerata. Tra le mie passioni ci sono oltre al Cinema la comunicazione musicale Sociologia dei New Media Audiovisivi Televisione, e la comunicazione scientifica e tutto il resto...