CINEMASPETTACOLO

La 75′ mostra di Venezia mette in luce visionari e sognatori: “La rivoluzione di Capri e il Leone alla carriera al maestro Coronenberg”

Ieri si è chiusa la penultima giornata di proiezioni dei film in concorso, fuori concorso e nelle diverse sezioni della mostra d’arte internazionale del cinematografica di Venezia.

Il film che più ha riscosso un gradito consenso sia di critica che di pubblico è tutto nostrano Capri-Revolution di Mario Martone, suggestivo, intenso che supera le congetture dei decenni. Non è l’isola di Wight l’ambientazione e i luoghi dove ha preso forma la narrazione di questa storia in solo in parte romanzata, Il film prende spunto dalla comune che il pittore Karl Diefenbach creò a Capri all’inizio del Novecento.
Il protagonista lascia la vecchia pelle del pittore spiritualista Diefenbach per tramutarsi in un giovane artista performativo; “le scelte compiute in anni lontanissimi dalla comune di Capri, come da quella di Monte Verità in Svizzera, parlano direttamente al nostro tempo, in cui la questione di che senso dare al progresso e al rapporto tra uomo e natura è centrale per la sopravvivenza stessa degli esseri umani”. Ha così dichiarato lo stesso Martone Capri-Revolution, in Concorso a Venezia 75, è l’ulteriore aggiornamento di un discorso cinematografico a firma dell’autore de L’amore molesto, iniziato con Noi credevamo e proseguito con Il giovane favoloso, sul passato italiano che ci parla del (e al) presente, della storia di ieri che spiega molte questioni dell’oggi e prepara un nuovo futuro di probabile rottura.

Senza dimenticare la stupenda interpretazione di Marianna Fontana, e dell’attore olandese Reinout Scholten van Aschat. Un film tra collettivismo e individualismo che non condanna il progresso, ma che fa i conti con le sue cause. Capri-Revolution ambientata tra il 1900 e il 1913 è pertanto una riflessione riuscita, profonda, coinvolgente, sulla liberazione di corpi ed individui dalle convenzioni politico – culturali, senza anestetizzare la società attuale con la sua la modernità, ma con la possibilità di sentirsi liberi di fare delle scelte controcorrente.

Ieri però è stato anche il momento tanto atteso, al palazzo del cinema di Venezia, è stato conferito a David Cronenberg il Leone d’oro alla carriera. Una carriera quella del regkista Canadese che è partita dagli anni ’70 con i suoi primi film tra cui: l demone sotto la pelle (1975), Rabid – Sete di sangue (1977), Veloci di mestiere (1979), Brood – La covata malefica (1979), Scanners (1981), Videodrome (1983), La zona morta (1983), La mosca (1986), Inseparabili (1988), senza dimenticare le sue ultime opere La promessa dell’assassino (2007), A Dangerous Method (2011), Cosmopolis (2012) e Maps to the Stars (2014). Come ha detto il patron della Mostra Alberto Barbera “benché in origine Cronenberg sia stato relegato nei territori marginali del genere horror, sin dai suoi primi film scandalosamente sovversivi il regista ha mostrato di voler condurre i suoi spettatori ben al di là del cinema di exploitation, costruendo film dopo film un edificio originale e personalissimo. E sì cronenberg è stato ed è tutto questo la violenza, la trasgressione sessuale, la confusione di reale e virtuale, il ruolo deformante dell’immagine nella società contemporanea, sono alcuni dei temi ricorrenti, che contribuiscono a fare di lui uno dei cineasti più audaci e stimolanti di sempre, un instancabile innovatore di forme e linguaggi.

Poco alla volta ci stiamo avvicinando alla conclusione di questa 75′ Mostra d’arte cinematografica di Venezia. Oggi ci sarà l’ultima giornata di proiezioni e poi domani sabato otto settembre la proclamazione dei premi delle diverse sezioni, ma sopratutto la consegna del Leone d’oro al miglio film.


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Armando Biccari

Mi chiamo Armando Biccari ho origini pugliesi sono un giornalista ho lavorato e lavoro lavoro per diverse Testate giornalistiche online e Carta Stampata, e Radio TV ho vissuto in diverse città Italiane Genova, Venezia, Prato Macerata. Tra le mie passioni ci sono oltre al Cinema la comunicazione musicale Sociologia dei New Media Audiovisivi Televisione, e la comunicazione scientifica e tutto il resto...