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Esce “7” il nuovo album di Luciano Ligabue: “Uno sguardo al passato ma con la voglia di futuro”

“Nel 1999 avevo meditato di smettere. Poi una vocina dentro di me mi ha detto: ‘Se smetti come fai a non fare concerti?’ Ho tenuto botta e oggi sono ancora qua”. A rivelarlo è Luciano Ligabue, nella conferenza stampa di presentazione della nuova uscita: un album di inediti dal titolo ‘7’ e la raccolta ’77+7′, in programma per il 4 dicembre. Un doppio regalo per i fan in attesa del concerto del 19 giugno a Campovolo, che avrà più di un significato. Perché non sarà solo un modo di ascoltare di nuovo Ligabue dal vivo, ma vorrà anche dire che il peggio sarà passato. O quasi. “Quest’anno è stato particolare nella sfiga e tragicità- ha detto il rocker di Correggio-. Avremmo fatto tanto per i 30 anni. Non ho potuto fare quello che più contava, cioè il concerto, cosa su cui più punto. In questi trent’anni ho pubblicato tantissimo, forse anche troppo. Mi sono dovuto fermare, e ho sentito per la prima volta il desiderio di raccontare la mia storia in una raccolta di singoli e in un libro. E ci siamo resi conto che i singoli erano 77. Abbiamo messo mano all’archivio ed è venuto fuori tutto questo”. Sono state queste le parole di Luciano Ligabue al’uscita del suo nuovo progetto discografico, il rocker di Correggio ha voglia di futuro e sopratutto come lui stesso ha dichiarato “una gran voglia di rtornare a suonare live con il suo pubblico. Dopo made in Italy e start del 2019 questo doppio album di inediti e dei suoi singoli che hanno ottenuto un grande successo di critica e di pubblico il cant’autore Emiliano ripercorre questi suoi trent’anni di carriera proiettandosi verso nuovi traguardi e nuove emozioni da dare sopratutto ai suoi fa. Entrando nello specifico delle tracce, spiccano i due singoli già usciti, ‘La ragazza dei tuoi sogni’ (“una demo che ho portato avanti per un bel po’ di tempo, poi sono riuscito a trovare la chiave per completarla”) e ‘Volente o Nolente’, di fatto il primo vero duetto con Elisa e, soprattutto, il primo duetto in un suo album: “Questa canzone era un paracadute scritto ai tempi de ‘Gli ostacoli del cuore’”, nel caso la canzone non fosse piaciuta proprio ad Elisa. “Ho ripreso la sua voce e ci ho costruito la canzone intorno”. Il momento che stiamo vivendo “è un’occasione da non perdere” e “la tragedia che stiamo vivendo e tutti stiamo pagando, porta nella sua negatività una possibilità. Ci ha costretto a fermarci, proviamo a ripensare le cose”. Ne è convinto Luciano Ligabue, ne ha parlato nella conferenza stampa di presentazione della doppia uscita discografica del 4 dicembre. “In questa fase credo che tanti stiamo provando stati d’animo diversi. Vanno dalla preoccupazione alla paura, uno scotto psicologico che stiamo pagando. La creatività è condizionata dall’umore, da quello che provi. Può essere una reazione al malumore che si prova. Canzoni come ‘Volente o Nolente’ e ‘Mi ci pulisco il cuore’, fanno i conti con quello che stiamo vivendo. Mi piace pensare una cosa, non credo che le canzoni possano risolvere la crisi delle persone. Possono portare conforto, possono essere una mano sulla spalla, portare calore, essere di compagnia”. Alla domanda se si sta preparando per l’evento di giugno, ha risposto: “Non mi ci sto preparando. Sono ancora in fase di estrema frustrazione, incazzatura, voglia, rabbia. Sono una pentola a pressione colma di sentimenti. Questa festa l’avrei meritata io e chiunque ha preso biglietto. Sono convinto che quando sarà, credo che tra voglia roba da sfogare, frustrazione da sfogare, sarà qualcosa che andrà oltre il concerto, sarà un senso di liberazione dall’oppressione che abbiamo addosso”.

Ma se dovesse perdurare l’emergenza sanitaria, al punto da far saltare il concerto di Campovolo, Ligabue non pensa ad una alternativa in streaming: “Ho cominciato a fare questo mestiere perché a 27 anni ho provato l’esperienza del mio primo concerto. Era una domenica pomeriggio, durante l’ora della tombolata in un centro culturale. C’erano 100 persone, tutti amici miei o della mia band. Abbiamo suonato in condizioni al limite del ridicolo, ma quello che ho provato con la gente davanti, ha fatto sì che dopo ho cercato di fare il possibile per replicarlo”. Per Ligabue “fare dischi era un modo per fare concerti. E fare concerti è avere davanti qualcuno. Che rimbalza le emozioni che sto provando. Non riesco a pensare a concerti con noi che facciamo il corrispettivo di una prova in sala. L’elemento umano è decisivo. Non penso alla gente che ci guarda davanti a uno schermo”. Non ci resta che ascoltare le nuove canzoni del liga… aspettando il tour del 2021 “tenendo botta”.

Armando Biccari

Mi chiamo Armando Biccari ho origini pugliesi sono un giornalista ho lavorato e lavoro lavoro per diverse Testate giornalistiche online e Carta Stampata, e Radio TV ho vissuto in diverse città Italiane Genova, Venezia, Prato Macerata. Tra le mie passioni ci sono oltre al Cinema la comunicazione musicale Sociologia dei New Media Audiovisivi Televisione, e la comunicazione scientifica e tutto il resto...