E POI COSA FAI?E POI COSA FAI? Radio VersionINEDITOMUSICARUBRICHE

MANUELA DORIANI, DJ, Speaker e Icona Gay è un MIX di ironia e audacia!

Se provi a dirle che è un’istituzione della Radio, lei quasi s’incazza, dicendoti di non essere mica Matusalemme, ma se da una parte la sua carta d’identità è ancora fresca di stampa, il suo curriculum invece fa pensare ad una donna che ha cominciato a fare Radio quando il sottoscritto giocava ancora a pallone tra i cortili di Napoli.

E’ un esempio di conduzione contemporanea, ha visitato i corridoi più ambiti dell’FM, ha un guizzo di scrittura sui social da far invidia a chi si considera un “influencer”, eppure è ancora capace di mettersi in discussione, dicendo di doversi migliorare…

Arriva da Torino, di cognome fa Barolo, che già è sintomo di qualità, ma la sua voce risponde al nome di MANUELA DORIANI: oggi conduttrice di m2o party insieme ad Andrea Mattei, oltre che icona delle Consolle degli eventi Gay più fighi d’Italia.

Sei una delle Speaker più forti e conosciute della radio italiana, ma sei anche una DJ. Ai fini delle tue serate in discoteca, credi sia ancora un plus trasmettere in radio o è meglio avere 4 amici da portare con te che facciano una bottiglia da 1000€?

Per la mia esperienza ne l’una ne l’altra cosa, io lavoro principalmente in serate gay, quindi mi viene abbinato molto più spesso il marchio delle serate più importanti con cui collaboro che non quello delle radio dove lavoro. Non ho amici che fanno bottiglie… sanno che gliele berrei e gli farei spendere un capitale!

Negli ultimi 20 anni di Radio, quante minchiate hai visto fare agli Art Director delle emittenti italiane che hanno portato al collasso marchi storici?

Se le abbiano fatte gli art director, o l’ufficio marketing sinceramente non l’ho mai capito, fanno a scarica barile con una tale abilità che se facessero dei corsi mi iscriverei a qualsiasi costo.

Realtà come GayTv, Play Radio e soprattutto la buonanima di Station One sono state tra le vittime degli omicidi più efferati che io conosca … e i colpevoli non li avrebbe beccati manco Grissom di CSI.

In Consolle, suoni e in Radio, parli: perché non fai anche la Vocalist, ma soprattutto che considerazione hai di chi si mette a sparare frasi fatte ad un microfono durante una serata?

Non so fare la vocalist, sono stonata come una campana e non mi vengono neanche le frasi fatte. Per me “suonare” (ops è morto un musicista, rip!) è un viaggio e me lo godo con la gente e con le mie apparecchiature che mi provocano orgasmi tecnologici multipli. Vorrei dirti male e anche peggio di chi parla, ma non li sento, li faccio escludere dalle spie e per me possono pigolare o recitare la Divina Commedia… basta che non mi salgano in consolle.

Quanti incapaci ci sono dietro le Consolle dei Club Italiani?

Ho incontrato tanti resident che non danno valore al ruolo importantissimo che hanno: per fare il (BRAVO!) resident ci vogliono due coglioni così, esagerare e mettere in difficoltà il tuo ospite non serve a te, non serve all’ospite e soprattutto non serve alla serata.

Suonare a 128 bpm e bruciare tutte le hit di centro serata mentre la gente è al guardaroba a posare il cappotto fa di te solo un coglione. Amen.

A quanta gente dietro ad un microfono radiofonico, diresti di andare a fare un altro lavoro?

A molta, moltissima, molterrima… anche a me stessa a volte.

Domani chiudono le discoteche in Italia e m2o diventa come Radio 24 (puoi grattarti per scaramanzia): tu che lavoro ti metti a fare?

Ho la presunzione di pensare che potrei restare in radio facendo un programma di contenuti senza musica. Proporrei argomenti su cui sono competente, cercherei di inventarmi un format e pregherei la Madonna, Black Madonna ovviamente!

Per quanto riguarda i locali, se a 49 anni puntassi tutto sulla consolle sarei pazza, quindi, come dicono a Roma: “Ma ‘sti kazzi!”

Come sei diventata un’icona della Night Culture Gay?

Davvero non lo so. Forse perché il mondo gay è il mondo dove preferisco vivere. Loro non chiedono a me se sono etero, mentre gli etero chiedono a tutti se sono gay.

Ultima domanda: cosa pensi quando la gente alla tua frase “faccio il Dj”, ti risponde:E poi cosa fai“?

La tua vita è un mio week end.

Grazie! Salutaci con uno sfogo che fino ad oggi hai sempre tenuto dentro…

E’ UN MONDO MERAVIGLIOSO… che è il claim del programma che conduco su m2o


Ecco il suo personalissimo VIDEO SALUTO…

Fabio De Vivo

Nato a Napoli il 22 maggio 1982. Dj, speaker radiofonico, conduttore televisivo, autore, web content writer ora anche nella famiglia di M SOCIAL MAGAZINE con la rubrica “E POI COSA FAI?”

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