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Renato Zero canta l’amore nel secondo album Zerosettanta

L’uscita del secondo capitolo della trilogia discografica celebrativa dei suoi settanta anni che festeggerà con un grande concerto

L’icona glam della musica italiana Renato Zero venerdì 30 ottobre ha pubblicato il secondo capitolo dell’opera pop Zerosettanta, iniziata nel giorno del suo compleanno (30 settembre), che si concluderà con il terzo volume il 30 novembre per completare questa meravigliosa trilogia musicale. L’artista eclettico ha voluto fortemente questa opera monumentale da 40 brani in tre dischi per celebrare i suoi 70 anni che, a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19, ha festeggiato il suo compleanno a Forte dei Marmi, con il figlio e le nipotine. Zero sottolinea “che questi tre album lo rappresentano e ci sono le ballad, un colpo d’occhio al rock e la voglia di rispolverare la canzone di protesta in questo momento particolare perché noi artisti abbiamo il dovere di esprimerci”.

Quest’ultimo disco è un canto all’amore, ma è un amore spesso bugiardo, taciuto e non esclusivo di due persone, che gode di una trasversalità, che rappresenta il cantautore. Esso vanta, fra le tante, le collaborazioni di Phil Palmer, Alan Clark e Adriano Pennino, dei neri per Caso e del trombettista Fabrizio Bosso. L’artista ripresenta le sue personali credenziali di un Renato nervoso e rockeggiante degli inizi della sua carriera musicale, con la consapevolezza di cambiare molti aspetti della nostra società. Ancora una volta non si tira indietro davanti a un mondo che cambia e si fa paladino per l’espressione delle libertà personali. Nel Volume Due ecco la tracklist completa: 1. “Il grande incantesimo”; 2. “L’amore sublime”; 3. “La logica del tempo”; 4. “Non è amore”; 5. “Prima che sia tardi”; 6. “L’idea di te”; 7. “In manette l’astinenza”; 8. “Bella scommessa”; 9. “Vergognatevi voi”; 10. “La mia carezza” (per Virginia e Ada); 11. “Troppi cantanti pochi contanti”; 12. “Come non amarti”; 13. “Grandi momenti”; 14. “Se sono qui”. In Vergognatevi voi, emerge la personale dedica alla politica italiana con una prospettiva d’amore che riflettino il disagio e il distacco dalla realtà per molte persone in questo momento covidiano, con tutti i politici che dovrebbero rinunciare alle loro remunerazioni da capogiro. Nella trasmissione televisiva del Tg2 Post Renato Zero ha parlato anche del presente lanciando un appello al Governo e a tutti i ministri “di non abbandonare la categoria di noi lavoratori dello spettacolo perchè dietro di noi c’è una monovolanza di persone, che con la loro generosità encomiabile, possono curare l’anima delle persone, come i medici curano le nostre vite, nelle piazze scenari di tristezza e di solitudine, che impedisce a tanti di trovare la calma e la serenità“. Un Renato Zero che si racconta anche attraverso diversi generi musicali, in una differezzanzione di tipologie ritmiche e armoniche. Con la sua voce autorevole rivolge un appello anche ai suoi colleghi: «A chi patisce meno questo blocco, per superare il guado bisognerebbe autotassarci, elargire una percentuale sugli incassi a copertura di certe sofferenze». “Siamo tutti zero” in questo momento.

Giuseppe De Carlo

De Carlo Giuseppe, classe 1980, laureato in Controllo Qualità indirizzo industriale farmaceutico e appassionato nel giornalismo scientifico e del mondo dello spettacolo. Dal 2018 iscritto all’Ordine dei giornalisti della Campania.