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L’Erasmus resiste nonostante il Covid: partenze in aumento anche nel 2021

Il programma Erasmus prosegue con i suoi obiettivi ed i suoi piani, nonostante la crisi sanitaria e le varie difficoltà attraversate causa Covid. Se da un lato il 2020 aveva praticamente stoppato il programma, dall’altro il 2021 ha visto numerose partenze e scambi studenteschi. Si tratta quindi di un argomento che merita di essere approfondito, ed ecco perché oggi scopriremo insieme la storia del programma e la situazione dell’Erasmus ai tempi del Covid.

Lstoria del programma Erasmus

Per prima cosa, conviene partire da un approfondimento sullo scopo e sul funzionamento del programma in questione. Gli Erasmus sono studenti che affrontano un certo periodo di studio all’estero, dunque si tratta di un programma di mobilità studentesca entro i confini UE o che prevede come meta un paese che aderisce al suddetto programma. 

Lo scopo dell’Erasmus è consentire ai giovani di potenziare le proprie competenze con le lingue straniere, e di rompere immediatamente il ghiaccio con il concetto di mobilità, imparando ad essere cittadini del mondo. Naturalmente bisogna presentare la propria candidatura ed essere in linea con certi requisiti, come la media ponderata dei voti e gli esami sostenuti. Ovviamente, chi parte come Erasmus dovrà dare un certo numero di esami all’estero, pattuiti con l’ateneo di origine prima della partenza, generalmente per un minimo di 3 cfu. 

Infine, è importante sottolineare che il periodo di studi in terrastraniera prevede un minimo di 3 mesi fino ad un massimo di 12 mesi. Per quel che riguarda la storia, il progetto Erasmus nasce nel lontano 1987 prendendo spunto da Erasmo da Rotterdam: uno “sponsor” perfetto, dato che il noto teologo viaggiò per l’Europa per tutta la sua vita. 

Si tratta di un progetto di successo che riesce a mettere in contatto studenti da tutto il mondo e regalare un’esperienza di vita unica a chi ha la fortuna di provarla in prima persona. Inoltre, considerato l’enorme successo del programma, si sta studiando un piano per estendere l’iniziativa anche ai licei e consentire di partire un anno all’estero anche a studenti minorenni con l’aiuto del supporto finanziario di questa borsa di studio, per incentivare alla mobilitàgenerazioni di studenti sempre più giovani. 

L’Erasmus ai tempi del Covid e la soluzione ibrida

Nonostante il Covid, le partenze sono ancora in aumento dato che la mobilità in Europa resta comunque semplice. Questo avviene soprattutto per via della possibilità di sfruttare la modalità ibrida di partecipazione al programma. Si tratta di un’opzione che permette allo studente di vivere una parte dell’esperienza all’estero in chiave virtuale, fermo restando che l’esperienza in loco resta comunque obbligatoria per un certo lasso di tempo. 

Inoltre, i viaggi vengono agevolati dai diversi voli low cost che collegano le principali capitali europee tra di loro, con tratte a cadenza regolare e prezzi accessibili. In secondo luogo, oggi sono disponibili alcuni servizi che si occupano di traslochi in Europa, chea loro volta semplificano sia la partenza sia il ritorno a casa, specialmente in caso di abbreviamento del soggiorno o della necessità di un repentino rientro in Italia. 

Bisogna comunque specificare che la modalità ibrida prevede alcune misure di sicurezza: in caso di difficoltà legate a restrizioni e lockdown, lo studente può rimanere presso il proprio alloggio e seguire le lezioni in video, come accaduto durante la prima fase pandemica. 

Redazione

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