TELEVISIONE

Temptation Island, il fidanzamento ormai è fuori moda?

Veniva atteso da due anni, quasi come fosse un appuntamento dallo psicologo, con la paura che qualcosa fosse diverso. E invece no, Temptation Island è rimasto fedele ai suoi canoni televisivi, con un elegante Filippo Bisciglia, battezzato dal dono di Dorian Gray. Quel che è cambiato nel programma prodotto dalla Fascino di Maria De Filippi sono soltanto le dinamiche sentimentali, figlie di un’epoca post pandemica sempre più superficiale e priva di valori collettivi. Perché se prima si parlava quasi di eccezioni, adesso sembra quasi che la fedeltà sia diventata un oggetto d’antiquariato da sostituire col primo che capita. Obsolescenza rapida, in termini più scientifici che si è riversata anche nelle relazioni sociali, ai confini della presunta normalità dove viviamo.



Lo dimostrano Federico e Vittoria in prima pagina, riuscendo a dimostrare rispettivamente con Ale e Daniele cosa significhi l’apatia e l’incomunicabilità. Se nel primo caso però questa glacialità si è sversata con liquami sonori (“se gli dicessi di leccare il prato, lo farebbe” è la punta dell’iceberg) fini alla mera autoreferenzialità, viceversa nel secondo è servita come scappatoia per fiondarsi sul primo tentatore a disposizione. “Litighiamo 20 giorni al mese”, esprimeva con toni rustici ma carichi di onestà il culturista romano, boicottato completamente dalla fidanzata in cerca di conferme ‘genitoriali’ che invece ne ha sminuito in molte occasioni la sua natura. Stessa sorte capitata per la coppia Mirko-Perla, dove la ragazza campana ha svilito la personalità del proprio partner e la relativa convivenza, prima a parole e poi a gesti. “Mai un gesto, torna a casa e si mette a giocare col telefono invece di guardarmi”, si giustificava Perla prima di lasciarsi tentare nel villaggio. Confidenze inadeguate, fuoriuscite con persone conosciute da appena 3 giorni, che danno adito a un malessere comune delle coppie, sempre più svuotate di confronti costruttivi e cariche di rancore. Fioccano infatti i falò di confronti, con maggiore frequenza rispetto alle scorse edizioni, facendo chiudere il viaggio delle 7 coppie prima del previsto. Chi per prevenire ulteriori drammi, come nel caso di Alessia e Davide – che comunque sono in una pausa di riflessione – chi per frenare – senza successo nel caso di Ale e con gloria per Francesca – la sete egocentrica dei propri fidanzati e chi per evitare ulteriori umiliazioni – come per Daniele e per Giuseppe. Insomma incontri terapeutici – o quasi – che sarebbero necessari anche nella vita quotidiana, prima che si gonfi ulteriormente il trend dell’adulterio come status simbol del nostro Paese. E i risultati, stando a quel che abbiamo notato, sono disarmanti, con una percentuale maggiore di coppie tornate single o ‘rimescolate’ con la tentatrice di turno (Mirko e Greta ne sono i portabandiera ai limiti del fiabesco). Son rimasti soltanto insieme i giovanissimi napoletani, figli anch’essi di una relazione nata troppo presto per l’età contemporanea e i trasversali milanesi – per ragioni economiche sottolineate a più riprese – Manu e Isabella, che hanno interrotto immediatamente il viaggio.



Insomma uno scorcio decadente della società attuale, lungi dalla carica adrenalinica di ‘caricature’ trash che ben ammiccano alla sfera dei giovanissimi (con un picco del 48.42% di share sul relativo target e hashtag fisso al primo posto) che sottolinea un problema di fedeltà e sincerità nelle relazioni di coppia, distratti sempre più da altri fattori ambientali e sociali. Infatti se lì la tentazione ti stordisce completamente, grazie alla completa dimensione di spensieratezza regalata dalla vacanza, nella vita reale non ci si discosta da illimitate situazioni in cui il cuore può vacillare. Lo dimostrano i dati sempre più in crescita dei siti d’incontri dove si riversano milioni di persone, in cerca di un amore istantaneo per raggiungere il benessere – al tempo stesso immediato. “American boy” è stato l’esempio televisivo di questa pratica ormai comune, tanto schernito ma al tempo stesso immedesimato da centinaia di ascoltatori. Con lui infatti si sono smosse le acque su questi mondi nascosti sugli smartphone dei propri partner. Similarmente si è mosso Manuel, che non sembra aver mai contemplato la sfera della riflessione solitaria a ogni abbandono della ragazza per gettarsi fra le braccia di altre donne. Pause di riflessioni carnali, emerse soltanto davanti a una telecamera che hanno compromesso un’altra coppia e fatto riflettere chissà quante altre separate temporaneamente…


Pertanto Temptation Island, nonostante la sopracitata dose di elementarità e banalità dei propri concorrenti – rimane un esperimento sociale di successo (con la media di 3.5 milioni di telespettatori e un 26% di share) che tocca le corde della realtà, molto più di quanto possa avvenire in ambienti più “intellettuali”. Anzi con Filippo Bisciglia, elemento ormai fisso alla conduzione da ben 9 edizioni, si riesce pure a scardinare questo rischio, grazie alle sue presentazioni discrete ed empatiche che lo rendono uno dei volti più appezzati – ma al tempo stesso troppo poco utilizzati – nel servizio televisivo di Mediaset!



Luca Fortunato

Nato con la 'penna' all'ombra del Colosseo, sono giornalista pubblicista nell'OdG del Lazio. Accanto alle cronache del mio Municipio con il magazine La Quarta, alterno le mie passioni per la musica e il calcio, scrivendo per alcune testate online (M Social Magazine e SuperNews), senza dimenticare il mio habitat universitario. Lì ho conseguito una laurea triennale in Comunicazione a La Sapienza e scrivo per il mensile Universitario Roma. Frase preferita? "Scrivere è un ozio affaccendato" (Goethe).