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“Osmosi Nati dalla parte sbagliata” di Emanuela Lusuardi | RECENSIONE

La fragilità apre fessure dove si infila lo scuro. I punti deboli, una volta individuati, risucchiano ogni cosa quasi a riempire, a casaccio, quelle carenze che necessitano di presenze, di affetto, di attenzioni. In taluni casi, per soggiogare la propria fragilità, si cade nell’errore. Fai finta di non vedere, respingi i dubbi e scarti la verità. Ti attacchi a chi pensi possa proteggerti. A volte la faccia della benevolenza è una maschera, si indossa per attirare poveri cristi nella propria rete. La debolazza d’animo e l’ambizione di vivere una bella esistenza mettono a tacere la coscienza. Finisci, così, dritto nella tana del lupo. E da sognatrice diventi dannata. Addirittura, ti fai umiliare. La violenza, fisica e psicologica, viene inferta per ricordarti da che parte stare, se non vuoi finire al padreterno. La crudeltà dei cattivi fa leva sulla fragilità. I criminali, che vivono anche dello sfruttamento e della violenza di minori e di donne deboli e disperate, tendono una mano per meglio usare le proprie vittime, nei modi più disparati. Il tornaconto personale, se si è a capo di organizzazioni malavitose, è altissimo. Si possono dividere gli illeciti proventi, ma le azioni malvagie restano scritte sulla pelle e nell’animo di coloro che incappano in un sistema a circuito chiuso, dal quale è difficile uscire. Chi ci riesce ha molto coraggio, ma anche tanta tenacia e determinazione. Basta un niente per ritrovarsi, dall’oggi al domani, dalla parte sbagliata.

In Osmosi Nati dalla parte sbagliata di Emanuela Lusuardi entri nella vita di due inseparabili amiche, tanto unite quanto diverse. Brigid e Jeny si trasferiscono in America ed ognuna trova la sua strada. Jeny, avida di bella vita, di lusso e di uomini da mettere alla prova, finisce nelle braccia di un uomo ricchissimo che non è quello che sembra. E’ privo di scrupoli, cattivo ed al vertice di un’organizzazione criminale. La donna costata su sé stessa cosa vogliano dire violenza, possesso incontrollato e controllo assoluto del suo uomo aguzzino. Brigid farà il possibile per aiutare l’amica dalla melma in cui è caduta.

Il romanzo è forte. La scrittura snoda più intrecci narrativi. Lo stile è impattante. La storia lascia senza fiato.  

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario per Mille e un libro Scrittori in Tv di e con Gigi Marzullo Rai Cultura. Giornalista, recensore professionista.