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“Christmas World”, un sogno romano che ha rallentato la paura |REPORTAGE

Gennaio ci sta travolgendo col suo freddo implacabile e la sua lunghezza infinita, fra attesa trepidante per il futuro e nostalgia delle festività appena occorse. E il luogo per eccellenza che fa vivere questa duplice sensazione è proprio l’Auditorium Parco della Musica, ente culturale reso fragile dalla pandemia ma al contempo culla del calore natalizio fino a domenica 9 Gennaio. Infatti negli spazi esterni di Viale Pietro De  Coubertin, è stato allestito il “Christmas World”, l’evento multisensoriale che ha avvicinato in piena sicurezza tutte le più grandi città sotto la Cometa dell’Avvento e dell’Epifania.  Nato dall’ostinazione della Lux Eventi, lo spazio è stato eretto in meno di un mese a sentir proprio gli organizzatori, vittime come tanti di questa incertezza mondiale che rende ogni evento a rischio. Ricorda  infatti una delle collaboratrici, Maristella Burchietti, come sia stato tutto realizzato all’ultimo istante, quasi come per magia a ridosso dell’apertura prevista il 3 di Dicembre e come questo turbinio di emozioni, troncate da severi limiti – dagli ingressi contingentati all’obbligo di Green Pass e di mascherine – fosse stato un flusso continuo e ininterrotto – se non a causa della pioggia e della psicosi ‘tamponiana’ che ha allentato le presenze proprio a ridosso di Natale e Capodanno.  Un mix fra paura e felicità, fra l’ansia del contagio e la gioia ineguagliabile del Natale, che però non ha spento il motore ludico, dai negozianti affacciati dagli artigianali stand gastronomici o raccolti in graziose boutique natalizie fino alle mascotte e alle majorettes che hanno regalato parate nel corso dei 37 giorni, senza scordare prestigiatori, performer e musicisti pronti a far freezare il 25 Dicembre in ogni piccolo istante vissuto all’interno. E poi ci son stati proprio gli spazi espositivi, ancor più suggestivi dopo il tramonto capitolino grazie alle numerose installazioni luminose che abbellivano ogni scorcio, dal suggestivo “Light Tunnel” all’appunto “Zoo delle Luminarie”, fino ai bordi della riprodotta pista di pattinaggio del Rockefeller Center di New York e i contorni delle grandi opere architettoniche del mondo, dalla Tour Eiffel al nostro Colosseo passando per il Tower Bridge e la Porta di Brandeburgo. Insomma icone mondiali, circondate da altrettanti paesaggi caratteristici – dalle bomboniere parigine ai caratteristici food court bavaresi e i market britannici a pochi passi l’uno dall’altro che convergevano verso la Lapponia, circondata da un bar innevato e dal villaggio di Babbo Natale, pronto a accogliere ogni pargolo e a salutare ogni visitatore dal suo trenino con gli elfi a bordo – di preciso ben 164.037 con una media giornaliera di 4.433. Ma non solo: l’universo natalizio di 25.000 mq ha raccolto pure una nutrita risposta digitale con 7.8 milioni di visualizzazioni e altrettanti feed da parte di moltissimi utenti che ne han celebrato i luoghi più belli con foto e video.

E la musica? Oltre alla forte componente acustica offerta dalla partnership con RDS, i suoni natalizi sono stati vissuti anche live, attraverso artisti emergenti che han fatto vibrare le loro ugole dinanzi a folte platee spontanee fra musical e live set e all’altrettanto instancabile Coro Professionale Mida_Choir che è stato il fil rouge sonoro dell’intera kermesse e la vera sorpresa di fine anno: “sono stati 37 giorni intensi e pieni di ogni tipo di emozione, felicità, stanchezza, entusiasmo, preoccupazione, insomma un’altalena continua.”  Ma quel che più ha reso questa esperienza altamente positiva è stato pure quel ritrovato rapporto col pubblico, nonostante le inevitabili barriere: “saremmo stati molto più contenti di poter vedere anche i loro sorrisi che, purtroppo per via di questa situazione, erano coperti dalle mascherine ma a volte riuscivamo a cogliere la loro felicità semplicemente dai loro occhi. Sarebbe stato bello poter vedere la gente abbracciarsi e ballare insieme, ma crediamo che, un po’ per la paura un po’ per le restrizioni, in generale questa situazione si stia un po’ ripercuotendo sulla capacità di “avvicinarsi” agli altri.



Un Christmas World come il Gennaio odierno, fra pensieri incantati e timori sacrosanti che è stato in grado di donare un tocco di “pseudo-normalità”, in nome della collettività.

Luca Fortunato

Nato con la 'penna' all'ombra del Colosseo, sono giornalista pubblicista nell'OdG del Lazio. Accanto alle cronache del mio Municipio con il magazine La Quarta, alterno le mie passioni per la musica e il calcio, scrivendo per alcune testate online (M Social Magazine e SuperNews), senza dimenticare il mio habitat universitario. Lì ho conseguito una laurea triennale in Comunicazione a La Sapienza e scrivo per il mensile Universitario Roma. Frase preferita? "Scrivere è un ozio affaccendato" (Goethe).