LIBRIUNO SGUARDO SU...

“A volte la neve” di Maria Consiglia Alvino | RECENSIONE

Si corre, si fugge, per tornare. Si lascia sempre qualcosa e qualcuno. Ti porti dietro il vuoto. Lo riempi con cose nuove per non ammazarti di nostalgia. Sai però che caricare le ore di fibrillazione è un affanno che ti strema. In verità, vorresti altro. Ti imponi una vita di impegni per occupare la mente, per non sentire i sussurri dell’anima. Negli istanti deboli, morti, sei esattamente dove hai messo un punto. Da quel momento in poi, tutto è diverso. Almeno credi che sia così. Ti racconti delle favole, delle stronzate, per stare bene. Non gratti nel fondo della solitudine, spaventa sempre ciò che si potrebbe trovare. La luce, i colori, da lì non passano. Allora, corri più forte. Quando hai la gola secca e le gambe molli per lo sforzo estremo ti ricordi di voler tornare indietro. Per te. Non si può essere ombra della volontà degli altri, camminare rasente i muri per paura di qualcosa. La vita va affrontata e non importa se per farlo bisogna anche scappare, trovare se stessi in altri luoghi. Tutto fa esperienza. I giorni servono per capire, per andare avanti e all’occorrenza anche per tornare dove si è lasciato ogni cosa. Le radici nessuno se le scorda. Te ne vai per costruirti un futuro, per diventare qualcuno, per tagliare i ponti con i nomi, per lasciare il dolore. Eppure, se ne aggiungerà altro insieme ad altre cose, belle e brutte, dignità compresa. Sgravati da molti dubbi, paure, tristezze e sofferenze, si riprende fiato, colore sulle guance. Non di sentirà più l’inverno, nell’anima. 

In A volte la neve di Maria Consiglia Alvino finisci dentro le paure di tre ragazzi. Chiara, Rocco e Luca sono dello stesso paese, sono amici. Poi, qualcosa si è spezzato e ognuno si è chiuso nel silenzio. Chi è andato via e chi è rimasto non ha importanza. Tutti però hanno affrontato un viaggio interiore per capire di che pasta sono fatti, che sentimenti hanno per gli altri e per stessi. 

Il romanzo è bello. Intimistico, introspettivo. La narrazione è cadenzata, periodi brevi ed affacaci. La prosa è pura.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario per Mille e un libro Scrittori in Tv di e con Gigi Marzullo Rai Cultura. Giornalista, recensore professionista.