LIBRIUNO SGUARDO SU...

“I Finsword” di Virna Chessari | RECENSIONE

La vita si costruisce un pezzo alla volta. Ciò che sarebbe facile, apparentemente, poi si rivela difficile. Non basta la passione per riuscire nelle cose per le quali si è più portati. Occorrono tenacia, impegno, determinazione, studio e molto altro, sacrificio compreso. Seguire i propri sogni, a volte, può essere una chimera. Rimpiangerli, invece, una tristezza costante. Nella quotidianità si infilano quegli imprevisti oppure quelle scelte forzate che l’ardore verso i propri desideri non può fare nulla dinanzi alle immediate esigenze della vita. Si volta pagina, si è costretti a percorsi meno entusiasmanti per una solida concretezza di un’esistenza che non fa sconti a nessuno, neanche a chi è privilegiato, più fortunato. Certo, l’istinto ha la sua libertà. E’ estraneo a qualsiasi regola, non si sottomette alle imposizioni. Poi, arriva il buon senso ed alcuni spigoli si smussano pensando alla cosa più giusta da fare. Non sarà quella più frizzante da vivere, ma si può trovare un compromesso tra ciò che si sogna e quello che si è tenuti a compiere. I doveri, spesso, spengono la fiammella della vivace brezza verso la conquista di qualcosa che si anela da tempo. C’è sempre un momento in cui ciò che hai dovuto soffocare emerge in tutta la sua forza. Comprenderai appieno che nulla è cambiato da un inizio fatto di speranze, perchè queste si accendono con i loro tempi, inaspettatamenti. Per ciò, le cose volute, desiderate, ambite, sono le più belle.

In I Finsword L’alba dei purosangue di Virna Chessari entri nella vita di una nobile famiglia inglese che, d’estate, vive in un’antica residenza con i domestici portoghesi. I Finsword e gli Alvares condividono ciò che in altri contesti sarebbe impossibile. Sono soprattutto i loro figli a spezzare alcune resistenze ed a legarsi in un’amicizia vera, sincera. Nienta sarà come prima. Le due famiglie, così diverse, si intersecheranno siano a rivelare qualcosa di simile. A guidarle sarà la figura leggendaria di un’ava dei Finsword, casata legata ai loro preziosi purosangue.

Il romanzo spinge più verso una favola ben strutturata e definita. La storia di segreti, di misteri, di dame e cavalieri, racchiude un forte senso di responsabilità, di tradizione familiare e di amicizia. La scrittura è pulita, semplice, leale.      

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario per Mille e un libro Scrittori in Tv di e con Gigi Marzullo Rai Cultura. Giornalista, recensore professionista.