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Ultimo, una poesia prolungata nella storia di Roma | RECENSIONE

“Sorry, we have high traffic volume in this moment. Try again in 1 minute”. Non abbiamo potuto tardare di un minuto per vivere live, insieme a milioni di fan, la performance di Ultimo “Buongiorno vita – L’evento” sulla piattaforma LIVENow prima di leggere questo avviso di crash sui server. Sarà stato lo scatto frenetico prima delle ore 21:00 per sentire in anteprima, cosa accaduta di rado, il nuovo omonimo singolo in apertura di scaletta, o semplicemente quella dannata voglia di riprendersi un seggiolino di fronte al beniamino: sta di fatto che Ultimo ha acceso il parco archeologico del Colosseo per 40 minuti intensi grazie alla Vivo Concerti. Senza pause o parole di circostanza nel silenzio circostante, il cantautore romano ha dialogato silenziosamente con il pianoforte, scandendo fra le luci del monumento eterno i suoi brani più celebri, come un film. Iridate da platini e ori, vessilli invisibili sulle mura di tufo, le hit hanno rintoccato con una forza imperturbabile, da “La stella più fragile dell’universo” fino all’ultima “Sogni Appesi”, in una sequenza da urlo fra i suoi 3 fortunati album, legata proprio dal suono leggero e raffinato del suo strumento amato. Durante il live – disponibile on demand fino alle 22:00 di sabato 24 – l’artista non ha esitato a guardare verso il cielo, così come a darsi forza sullo Steinway & Sons mentre urlava forte il suo amore verso la vita e la sua platonica metà, divenendo così l’anello mancante di una serata magica primaverile della Capitale. Non son mancate poi inquadrature dall’alto che mostravano a più riprese il mondo lento e sempre silenzioso di Roma come avvenne con i Negramaro da via del Corso, quasi controparte malinconica di questa assurda situazione.

Il messaggio, però, è rimasto chiaro, da parte di un artista, tra l’altro Goodwill Ambassador UNICEF dal 2019, che alzò la barricata durante il lockdown del 2020 contro quelle esibizioni social che svilivano proprio il mestiere dell’artista e che ora suona il canto della rinascita, davanti a milioni di schermi accesi nello stesso istante.

Luca Fortunato

Nato con la 'penna' all'ombra del Colosseo, sono giornalista pubblicista nell'OdG del Lazio. Accanto alle cronache del mio Municipio con il magazine La Quarta, alterno le mie passioni per la musica e il calcio, scrivendo per alcune testate online (M Social Magazine e SuperNews), senza dimenticare il mio habitat universitario. Lì ho conseguito una laurea triennale in Comunicazione a La Sapienza e scrivo per il mensile Universitario Roma. Frase preferita? "Scrivere è un ozio affaccendato" (Goethe).